Recensione “I formidabili Frank” di M. Frank edito Einaudi
Trama
I formidabili Frank: Ogni infanzia racchiude in sé emozioni, esperienze e impressioni uniche destinate a plasmare irrimediabilmente gli adulti che saremo. Michael lo sa bene, e sa anche che la sua infanzia è stata eccezionale. È cresciuto a Laurel Canyon, sulle verdeggianti colline della Los Angeles degli anni Settanta, circondato dall’affetto delle famiglie dei genitori, legate a doppio filo essendo nate dai matrimoni di due coppie di fratelli. Ma c’è una persona in particolare che ha fatto di un’infanzia fuori dal comune il perfetto materiale per un romanzo di Henry James se avesse vissuto a Hollywood o per un film di Wes Anderson: zia Hank. Harriet Frank Ravetch, detta Hank, è una sceneggiatrice di Hollywood dalla personalità stravagante e magnetica: insieme a suo marito, lo zio Irving, anch’egli sceneggiatore, la donna, che non ha figli, si propone di far conoscere il mondo al nipote prediletto, trasmettendogli il suo punto di vista, il suo gusto, il suo «occhio» – insindacabile, ça va sans dire – per l’arte, la letteratura, gli oggetti e le persone. L’autore cresce così in un universo gerarchizzato inb. e n.b., buono e non buono, seguendo il precetto del creare «bellezza sempre».
Recensione
Michael Frank è un famoso giornalista che vive a cavallo tra l’America e la Liguria, ha scritto molti saggi e alcuni libri di narrativa.
Con Einaudi ha pubblicato Quello che manca e I formidabili Frank, di cui oggi vi parlo.
I formidabili Frank racconta la storia di una famiglia di successo che si rivela nel corso del libro sbilanciata e problematica.
Protagonista indiscusso è il piccolo Mike, figlio di Merona e Marty Frank, perno sul quale girano i personaggi di questa storia vera. Mike, primogenito amante dell’arte e del bello, ha un rapporto complicato con i genitori ed è affettivamente figlio adottivo di sua zia Harriet Frank, regista e sceneggiatrice di successo prima per la Metro Goldwyn Mayer e poi per Warner Bros.
Zia Harriet è problematica, accentratrice ed egocentrica. Lei non è protagonista, lei è il tutto. Ingloba persone e cose, le fa sue e le ripropone nella sua chiave strettamente personale. Mike è la sua principale preda, non potendo avere figli il suo caro nipote diventa parte di una versione della realtà in cui lei fa da madre e mentore al piccolo cercando di dargli la sua personale impronta e condizionando i suoi gusti e le sue scelte rendendolo ziacentrico.
Mike da piccolo è lusingato dalle attenzioni costanti della zia, avere due madri è spesso piacevole perchè ricevi il doppio delle cure e dove non arriva una, arriva sicuramente l’altra con regali e privilegi a lui dedicati.
Tutto anche a discapito dell’affetto per i fratelli minori di Mike, dimenticati dalla zia troppo presa a giocare a fare la madre col maggiore dei tre.
I fine settimana sono scanditi tra giri nelle librerie, nei negozi di antiquariato e nelle boutique dove tutto è eccessivo e corrispondente ai gusti di Harriet, che non solo impartisce lezioni sul bello, ma critica aspramente chi sostiene un’opinione diversa dalla sua. Non solo, arreda con suo gusto personale la casa di suo fratello e sua cognata – i genitori di Mike – offendendosi se questi poi non mantengono lo stile o addirittura osano eliminare qualche soprammobile di dubbio gusto.
Crescendo però, Mike inizia ad avvertire un certo fastidio nell’onnipresenza della zia.
Là dove prima c’erano sorrisi e pomeriggi spesi all’insegna della cultura e divertimento, ora ci sono opprimenti sermoni su cosa è giusto e sbagliato e lunghi pomeriggi in cui Mike vorrebbe essere altrove, lontano dalla donna che lo manipola da sempre.
Ci vuole poco prima di capire che quella donna così affascinante e affettuosa ha trasformato un rapporto zia-nipote in un morboso rapporto a senso unico, in cui lei prende tutte le attenzioni e non da nulla affettivamente di valore.
I formidabili Frank è un libro autobiografico divertente, ben scritto e decisamente coinvolgente.
E’ un lungo viaggio nel passato dell’autore che, ormai lontano dalla sua adolescenza, rivive i momenti più sconvolgenti della sua famiglia concentrandosi su come e perché le cose siano precipitate definitivamente.
Consigliato a chi ama le storie autobiografiche.
Tempo di lettura del libro: 9 giorni (un po’ pesante a metà libro)
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Cosa ho ascoltato durante la lettura:
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