Recensione “Niente orchidee per Miss Blandish” di J. H. Chase edito Fanucci Time Crime
Trama
Miss Blandish, un’ereditiera innocente, deliziosa e vulnerabile, viene rapita da una banda di spietati delinquenti che non conoscono però le regole del crimine: vince sempre il più crudele se non finisce ammazzato. Sventati dalla loro stessa malvagia inettitudine e dall’avidità di una banda più cattiva, i rapitori perdono il loro premio da mezzo milione di dollari. Miss Blandish, terrorizzata e distrutta, è ora prigioniera di Ma’ Grisson e di suo figlio Slim, sadico e sessualmente deviato. Quando Dave Fenner viene assunto per risolvere il caso di rapimento di Miss Blandish, sa che le probabilità di ritrovare la ragazza sono quasi nulle: la polizia brancola ancora nel buio dopo tre mesi dal pagamento del riscatto. Inoltre, non sa che l’ereditiera è nelle mani di chi si fa pochi scrupoli ed è pronto a tutto… Un romanzo che non dà tregua, non concede sconti a nessuno, né pietà o redenzione finale, in un’America di miserabili, brutti sporchi e cattivi, e di ricchi perbenisti e bigotti, descritta con un tono graffiante e realista.
Recensione Niente orchidee per Miss Blandish
Esce oggi per la collana Piccola biblioteca del crimine, edita Fanucci Editore, Niente orchidee per Miss Blandish uno dei gialli hard-boiled più tosti che possiate leggere.
Fanucci Editore da qualche mese sta deliziando gli amanti del genere giallo e noir con una collana davvero particolare, La Piccola biblioteca del crimine, che riporta alla ribalta titoli di gran classe che col tempo sono stati un pochino dimenticati. Titoli di tutto rispetto, come Caccia al ladro e Ti ucciderò – dei quali potete trovare la recensione cliccando sul titolo – ma anche Bersaglio mobile e Il ladro gentiluomo.
Negli ultimi anni ho letto moltissimi gialli, ma quasi tutti di Simenon e Christie. Sono quindi molto felice di avere l’opportunità di spaziare e sperimentare leggendo titoli importanti e davvero belli.
Oggi parliamo del primo dei novanta gialli e noir scritti sotto pseudonimo da René Lodge Raymond, ex libraio divenuto poi scrittore. James Hadley Chase è solo uno dei moltissimi pseudonimi che l’autore ha usato per scrivere i suoi romanzi. Altri, che forse conoscete, sono Raymond Marshall, James Docherty, Ambrose Grant.
In Niente orchidee per Miss Blandish ci troviamo in America e assistiamo al rapimento di una ereditiera da parte di una banda di criminali impreparati che viene presto sterminata da una gang più scaltra che, una volta scoperto il sequestro, interviene uccidendo i malviventi e portando via la giovane malcapitata. Scatta subito la richiesta di riscatto che il milionario padre paga di buon grado per riavere la figlia sana e salva.
Le cose però prendono una piega inaspettata, la banda di criminali capeggiata dalla spietata Mamma Grisson aveva in mente di uccidere la ragazza non appena ricevuto il riscatto ma Slim, figlio della mente dell’operazione, si innamora perdutamente dell’ereditiera e non vuole lasciarla andare.
Slim non è completamente sano di mente, è inquietante e molti lo definiscono squilibrato. Essere figlio di Mamma Grisson non aiuta certo a crescere con sani principi ma lui, effettivamente, è ciò che immaginano le persone quando si parla di pazzi criminali.
Miss Blandish è ovviamente spaventata e certo per niente felice delle lusinghe di Slim, la situazione è paradossale e quella che doveva essere una semplice operazione criminale diventa un complicato gioco del gatto col topo.
In questo libro la trama è semplicissima e la scrittura è così scorrevole da “rischiare” di finire di leggerlo troppo presto. Nonostante questo non si deve pensare che la lettura sia banale, anzi. C’è una forte dose di violenza e sembra che l’autore abbia voluto scrivere la storia quasi completamente dal punto di vista dei criminali. Slim, instabile e sociopatico, insieme a sua mamma, completamente priva di ogni scrupolo e attenzione per la vita umana, costituiscono una delle più brutali coppie di fuorilegge che si possa mai incontrare in un libro.
A compensare questa enorme dose di follia abbiamo un detective introverso ma decisamente conscio di quali sono i limiti da non oltrepassare mai. Incarna alla perfezione l’immagine dell’investigatore tormentato e burbero degli anni ’30, si batte per ritrovare Miss Blandish prima che sia troppo tardi e riportare la legalità in una città che si è persa nel tunnel della criminalità da troppo tempo. Questa figura mi ricorda un po’ il detective Jim Gordon, personaggio immaginario della famosa serie di fumetti Batman.
C’è meno da dire invece sulla protagonista, nonostante sia il fattore scatenante di tutta la storia sembra sia talmente docile da essere quasi invisibile. Se non fosse per l’ossessione che Slim ha per lei difficilmente ci ricorderemmo di Miss Blandish. Questo è l’unico motivo che mi spinge a dare 4 fiamme anziché 5 al libro.
Ringrazio moltissimo Fanucci Editore per la copia cartacea in anteprima.
Tempo di lettura del libro: 4 giorni
Lo avete letto? Contate di farlo presto? Scrivete nei commenti che cosa ne pensate!
Cosa ho ascoltato durante la lettura:
https://open.spotify.com/playlist/52dsBnS8kHtpsYu4Z41AzS?si=709c311a312c4b23
Potete trovare il libro qui:
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