Intervista all’autrice: Virginia Rainbow si racconta

Tempo stimato di lettura: 4 minuti

Ciao Virginia, innanzitutto grazie per aver deciso di dedicare a “Le fiamme di Pompei” del tempo per questa intervista.
Siamo molto curiosi di conoscere meglio te e i tuoi libri.

Ti abbiamo preparato alcune domande.

– Chi è Virginia Rainbow? Quali sono le sue passioni?

Prima di tutto vorrei salutare i lettori e le lettrici che in questo momento stanno leggendo :o))
Vi ringrazio per l’interesse che mostrate :o)) Non è da tutti!! E’ bellissimo trovarsi in uno spazio tutto dedicato alla lettura, con tanti lettori curiosi e attenti!! E ringrazio Laura per questa opportunità!
Sono un’insegnante di Scuola Primaria e cerco di fare del mio meglio in un campo che diventa di giorno in giorno più difficile per i tagli dello stato, per le problematiche dei bambini, sempre più complesse…

Nei momenti liberi adoro fare passeggiate in montagna, respirare l’aria fresca, lontana dalla confusione della città… mi piace guardare film sprofondata in poltrona con una scorta di cioccolata fondente vicino… amo molto leggere fin da bambina, anche se, da quando insegno, la mia mente è stata per lo più concentrata su nuove idee riguardanti la didattica, su come potermi migliorare sempre più.

– L’amore per la scrittura ti ha sempre accompagnata o è nato in età adulta? 

Alla scrittura mi sono avvicinata fin dall’età di 7 anni, quando ho imparato i primi rudimenti del leggere e dello scrivere. Da quel momento, fino a quando non ho iniziato ad insegnare, è stato un turbinio di emozioni, di creatività, di entusiasmo. La mia maestra mi chiamava “la piccola scrivana fantasiosa”.
Disegnavo e scrivevo su dei quadernini dalle copertine colorate, che ora non credo si usino più tanto, storie su storie… avevo una voglia pazza di imparare, leggevo e osservano con avidità le tecniche degli scrittori, non mi bastava la scuola, volevo di più. A volte anticipavo l’insegnante, con domande su domande, volevo sapere, volevo capire.

Dopo questa serie vasta di storie scritte nel periodo della scuola elementare, durante la scuola media e poi in quella superiore scrissi due romanzi veri e propri, che però non ho mai diffuso e che sono sempre rimasti nell’arco ristretto delle mie amicizie. All’epoca non c’erano i sistemi di oggi come l’auto pubblicazione… il computer, internet erano appena agli inizi. Con l’approccio al lavoro, ho passato un lungo periodo in cui non ho più scritto niente, niente di niente.
Poi all’improvviso, apparentemente dal nulla, è apparsa nella mia mente una storia… una storia a cui ad un certo punto ho sentito l’esigenza di dare corpo, così per gioco, per il solo piacere di sentir scorrere tra le dita i miei pensieri…

– A volte gli scrittori sono influenzati dal loro background letterario.Le tue letture hanno influenzato i tuoi libri e i tuoi personaggi? E quanto c’è di Virginia nei tuoi personaggi femminili?

Sicuramente sono influenzata dai libri che nel tempo ho letto, penso sia naturale. Si impara leggendo prima di tutto. Ho sempre letto con molto piacere i classici e ho poca dimestichezza con gli autori moderni. Quindi penso che ci sia molto di “classico” nei libri che scrivo.

I personaggi sono sempre frutto dell’immaginazione. Credo di imprimere in ciascuno di loro qualcosa di me, anche senza volerlo. Cerco di renderli il più possibile credibili, analizzandoli nei loro vissuti interiori e mettendomi al loro posto. Mi ritrovo a saltellare da un personaggio all’altro, entrando prima nella mente di uno, poi nella mente di un altro e tutti, dico tutti, hanno una loro logica ben precisa, cattivi e buoni, deboli e forti.

– Quanto è stato difficile inserirsi nel panorama letterario italiano? Negli ultimi anni il Made in Italy ha spopolato e di questo possiamo solo essere felici ma quante difficoltà incontra un autore italiano emergente?

La difficoltà principale è farsi conoscere. Ormai il self publishing è una realtà molto diffusa, ma nel grande numero di autori che auto-pubblicano è arduo farsi notare dal pubblico con i pochi mezzi che si hanno a disposizione. Quasi tutte le persone che hanno letto i miei libri ne sono rimaste affascinate, sono convinta che, se raggiungessi il grande pubblico, potrei avere altre conferme.

– Se ti cerchiamo su Amazon troviamo molte pubblicazioni, tra le quali Flamefrost. Vorresti dirci quale dei tuoi libri senti più vicino a te e perché?

Non c’è un libro preferito, in ognuno c’è qualcosa di me. “The black mask” è il mio libro di esordio. E’ la storia di due giovani molto diversi fra di loro sia per carattere che per condizione sociale, che si incontrano per uno strano caso del destino e si innamorano. Lei ingenua e fiduciosa, lui dall’animo tormentato e pieno di rancore. Il contesto è particolare e porta a seguire le loro avventure con molta curiosità.
La trilogia Flamefrost è una storia molto intrigante con l’analisi introspettiva dei personaggi tipica delle mie opere, condita con una buona percentuale di fantasia e di mistero.
Sono affezionata ad entrambe le mie opere!

Flamefrost

– Parlaci di Flamefrost. Come è nata l’idea di questa storia? Hai scritto lasciandoti trascinare dai personaggi e da come prendeva forma la storia o avevi già in mente come doveva andare?

L’idea di scrivere una storia di alieni è nata dal fatto che io credo alla loro esistenza, per cui mi piaceva parlare di qualcosa di “realistico”. E anche di più originale rispetto alle trame che vanno di moda ora tutte incentrate sui vampiri, i licantropi, i demoni, gli angeli….
Avevo un’idea generale di come portare avanti la trama. Mi faccio sempre uno schema mentale del tutto. Però non mi rendo mai conto di quanto possa diventare lunga una storia. Non avevo affatto l’idea di scrivere una trilogia! Pensavo a un autoconclusivo, ma poi scrivendo non riuscivo a finire e così sono stata costretta a prolungare la storia. Certamente sono spesso i personaggi che ti trascinano, per cui la trama generale si approfondisce o meno a seconda di come la natura di quel dato personaggio ti porta a fare. Il finale non l’avevo pensato all’inizio, ci è voluto molto per elaborarlo.

– Hai nuovi progetti in mente? Qualche nuovo libro in arrivo?

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E’ uscito proprio adesso un libro per bambini “La ricerca della felicità”. Lo spunto l’ho avuto dai miei alunni. Può darsi che in futuro scriva altre storie per i più piccoli con lo pseudonimo di La maestra Virginia.

Grazie Virginia per essere stata con noi e per la tua disponibilità. Siamo felici di dedicare spazio al Made in Italy e speriamo deciderai di tornare a farci visita con piacevoli notizie sui tuoi nuovi libri.

Grazie mille a te per l’accoglienza e le domande interessanti! Spero di essere stata esauriente nelle mie risposte!!

Sei stata fantastica, torna a trovarci presto!

Mirtilla Malcontenta

Le fiamme di Pompei sostiene il Made in Italy ed è disponibile per recensioni, anteprime, pubblicazione estratti e interviste.

Potete trovare i libri di Virginia Rainbow qui:

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