Recensione “I Dissidenti” di Sara Zelda
Sinossi:
In un presente parallelo il mondo che conosciamo è agitato da una guerra tanto invisibile quanto spietata. Madena, detta Mad, è una giovane donna che vive sospesa tra la ricerca di risposte a continue e pressanti domande e i bisogni di una famiglia ingombrante, composta dalla madre, la zia e il fratellino di sei anni. È un’era di anticonformismo a tutti i costi, in cui il nemico da combattere si identifica inevitabilmente con una comunità di individui ordinari che vive secondo valori tradizionali come il lavoro manuale, e rifiutando la celebrità. La ricerca di Mad la condurrà tra le rovine di un vecchio manicomio, da cui i Dissidenti si oppongono allo spirito del tempo con le loro stesse vite. Ma il destino ha già installato in questo luogo anche un oscuro personaggio, e l’inevitabile approfondirsi del rapporto con Mad farà emergere incubi ancestrali dal fondo della loro coscienza, portando alla luce un antico mistero.
Recensione:
La lettura di questo è iniziata assolutamente per caso, non sapevo nulla dell’autrice, né tantomeno dell’opera. Così, da profana, ho deciso di avventurarmi fra le pagine e, vincendo qualche ritrosia iniziale, devo dire che romanzo e autrice hanno avuto la meglio. Coinvolgente, onirico, spietato, reale: sono solo pochi fra gli aggettivi che possiamo associare al romanzo e mi inchino alla vena creativa e allo stile di Sara Zelda Mazzini. Ma andiamo con ordine.
“I dissidenti”: ci si aspetterebbe di trovare la descrizione di quanti si oppongono a un pensiero comune o a uno stile di vita consuetudinario. E in effetti è così, ma stavolta i dissidenti sono reazionari, sono quelle persone che, contro la massa assuefatta e alienata, intrisa di tecnologia e di modernità, ha scelto di isolarsi, di vivere altrove e con modalità e stile altri : “Il Ventesimo secolo ha preteso di racchiudere tutte le battaglie dentro un’unica guerra e le ha dato, a seconda del contesto, dei nomi diversi. La logica è sempre la stessa: estirpare l’individualità dalle persone per confonderle in una massa. Le masse sono alienanti per chi vi vive all’interno e pericolose per chi invece resta fuori, in quanto annientano ogni forma di pensiero originale e hanno la furia cieca di un bulldozer.”.
La protagonista è Madena, giovane donna di trent’anni, che intraprende un viaggio spirituale alla ricerca dell’ “io”, di un’identità nascosta di un’anima inquieta e tormentata.
Mad si ritroverà tra Roma, Firenze e Milano, in un viaggio fisico e spirituale che la porterà fino a Volterra, nella comunità appunto de “I Dissidenti”, fondata da Syd Duncan, ex stella del rock americano.
I Dissidenti sono gli esponenti di una particolarissima comunità autogestitache vive tra i luoghi a noi conosciuti ma in un tempo imprecisato. Hanno scelto di contravvenire ai dettami imposti da una società fondata sull’anticonformismo e pertanto di tornare ad una vita semplice, caratterizzata dai valori tradizionali e dal lavoro manuale.
Questa comunità ha sede negli edifici che un tempo ospitavano il manicomio San Girolamo di Volterra e non è un caso, a mio parere, perchè il filo sottile che lega pazzia e ragione è il denominatore comune dei tanti personaggi che si alternano sul palcoscenico della vita ( e del romanzo ! ) .
Un romanzo molto particolare, una storia intensa, un tempo ciclico quasi che rappresenta il cerchio della vita. Aggiungi una scrittura fitta, complessa e affascinante, personaggi che ti sfiorano l’anima e il gioco è fatto: un ottimo romanzo di genere fantasy.
Da leggere, consigliato anche e soprattutto a chi ha qualche remora nei confronti del genere ( potreste ricredervi!).
Chiunque sia disposto a “scavare nelle proprie peggiori emozioni” riuscirà trarne la propria personale interpretazione e, perchè no, morale.
Aglaia
Potete trovare il libro qui:
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