Le cronache di Narnia possono essere lette in due ordini differenti, l’ordine di pubblicazione e l’ordine cronologico. Solitamente le saghe vanno lette nell’ordine in cui vengono pubblicate ma io finisco sempre per leggerle saltando i prequel; quindi ho deciso di leggerla in ordine cronologico.
Seguirò questo ordine:
- Il nipote del mago
- Il leone, la strega e l’armadio
- Il cavallo e il ragazzo
- Il principe Caspian
- Il viaggio del veliero
- La sedia d’argento
- L’ultima battaglia
Il nipote del mago – Trama:
Terra 1900 – Narnia Anno 1. Quando Polly e il suo nuovo amico Digory decidono di esplorare la soffitta di zio Andrew, non sospettano certo che lui sia un mago. Soprattutto non sanno che, grazie al potere di un anello, quella stanza scomparirà e si ritroveranno nel silenzio ovattato e nella luce verde che filtra dai rami fitti della Foresta di Mezzo. È il meraviglioso regno di Narnia ai suoi albori, molti anni prima che Lucy tocchi la maniglia dell’armadio magico…
Recensione:
Primo in ordine cronologico di sette volumi, Lewis ci porta in un mondo fantastico, anzi ci conduce attraverso vari mondi che sono legati da un luogo comune, la foresta di mezzo.
Polly e Digory sono due bambini curiosi, con grandissima fantasia e voglia di esplorare.
Un giorno, attraversando le gallerie che collegano le case a schiera dove abitano finiscono nella soffitta dello zio Andrew, un mago pazzo e opportunista che non si farà scrupoli a usarli per un pericoloso esperimento.
Abbandonati i criceti, che lo zio considera cavie inutili perchè “senza la parola”, i bambini capitano proprio nel momento giusto, il mago ha inventato degli anelli che danno la possibilità di smaterializzarsi per finire in altre dimensioni. L’unico problema è che non avendo mai visto tornare indietro i suoi criceti lo zio non sa assolutamente che fine faranno i due bambini. Questo però non lo fermerà.
Polly verrà catapultata in un’altra dimensione toccando involontariamente un anello magico e Digory avrà il pericoloso compito di seguirla per riportarla indietro.
Ecco che, da un subdolo tentativo di scoprire nuovi orizzonti della magia da parte del perfido zio, i due bambini sperimenteranno qualcosa d’incredibile.
Inizia per Polly e Digory un viaggio entusiasmante e pericoloso tra molti mondi.
Fantasia e magia si rivelano agli occhi dei due bambini che non si tireranno indietro dal vivere una fantastica avventura.
Scopriremo che gli anelli che lo zio ha dato a Digory permettono di viaggiare tra vari mondi attraverso degli stagni magici che si trovano nella foresta di mezzo; presto i bambini si troveranno di fronte ad una perfida regina stupenda e imponente, che ha distrutto il proprio mondo per provare la sua forza e che deciderà di sfruttare la magia dei bambini per esplorare nuove realtà con lo scopo di conquistare e distruggere. In un via vai di mondi insoliti si ritroveranno in compagnia di persone e animali alquanto strani; come il cavallo fragolino, il cocchiere e sua moglie e molti animali parlanti.
Nel loro ultimo viaggio si arriva al momento della creazione di Narnia, proprio in questa parte del racconto assistiamo alla maestria di Lewis.
Alla fine del libro apprendiamo che il mondo dove tutta la serie è ambientata è stato creato per mezzo di un leone, Aslan. Più precisamente grazie al suo canto.
I bambini, la strega e il mago in compagnia di Fragolino e del cocchiere, assistono alla nascita del mondo di Narnia in un modo del tutto inaspettato. Dapprima questo luogo sconosciuto è buio e freddo, non ci sono luci a rischiarare la notte, né rumori che possano far pensare che è abitato. Poi iniziano a sentire una lieve melodia, sempre più vicina e più forte, finché non scorgono il leone fiero e maestoso che la canta.
Con l’incedere della musica tutto si trasforma, il cielo si riempie di stelle e molti animali vengono creati. La natura nella sua forma più maestosa e un paesaggio incantevole prendono forma sotto gli occhi dei protagonisti. Da qui alcuni eventi molto importanti vengono raccontati, eventi che porteranno al secondo libro, ma che mi astengo dall’anticipare perché solo la penna dello scrittore è in grado di farvi sentire la magia che trasmettono.
“Lontano, dietro la cortina del cielo azzurro, le stelle cantarono di nuovo: una musica complessa e pura, quasi fredda. Poi comparve un lampo di fuoco, simile a una saetta.
Opera del leone, oppure partorito dal cielo: questo non fu dato saperlo. Il lampo non incenerì nessuno, ma il sangue dei ragazzi fremette per effetto della voce più fiera che avessero mai sentito: – Narnia, Narnia, Narnia, svegliati. Ama. Pensa. Parla. Che gli alberi camminino e gli animali parlino. Che le acque siano consacrate.”
In questo libro, e in tutta la serie, c’è una chiave di lettura che va oltre il fascino e la magia destinati ai bambini. In molti affermano che Lewis abbia sfruttato questa storia per dare un importante insegnamento ai bambini, per introdurre al cristianesimo.
Vorrei però riservare quest’ analisi, che vi sarà sicuramente chiara durante la lettura, per una recensione finale in cui ogni personaggio avrà un percorso ben delineato e sarà più semplice comprendere quali fossero le velate intenzioni dell’autore.
Posso però anticipare che Aslan e la nascita di Narnia raccontano in chiave fantasy il mito della creazione e che Polly e Digory (figli di Adamo, come li chiama Aslan il leone) sono chiaramente messi alla prova come discendenti di Adamo ed Eva.
Questa chiave di lettura però deve essere ben approfondita e non mancherò di farlo alla fine della saga.Se è apparentemente facile catturare l’attenzione dei bambini in un racconto che varia con molte ambientazioni e sperimenta nuovi modi di raccontare la magia, è sicuramente difficile tenere incollato al libro il lettore adulto, scettico e disincantato.
L’autore riesce a mio avviso in modo magistrale. Difficilmente troverete in altri libri la stessa maestria che ha avuto Lewis nel descrivere la creazione di un mondo.
Il libro è molto piacevole, raccontato tramite una voce narrante che si rivela in modo esplicito con chiarimenti, commenti e giudizi. La lettura scorre facilmente e ti fa desiderare di iniziare subito il volume seguente.
Recensione a cura di: Mirtilla Malcontenta
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