Recensione LibroMania “Camera n° 15” di Giustina Gnasso
Trama:
Marta ha deciso di ricominciare tutto da capo dopo la morte del fidanzato. Si è trasferita a Milano e ha trovato lavoro in un piccolo albergo. La sua vita tranquilla viene nuovamente sconvolta quando si presenta alla reception Akira Watanabe, che viene ritrovato cadavere poco dopo nel bagno della sua camera.
Inspiegabilmente, i dipendenti dell’albergo iniziano a morire uno dopo l’altro, tutti con le stesse modalità. Marta e il suo collega Marco non credono si tratti solo di una casualità e in un crescendo di terrore cercano la chiave del mistero, prima che tocchi a loro…
Recensione:
Marta è la receptionist del turno di giorno dell’hotel “La Residenza”, piccola struttura decadente nel centro di Milano, coperta da polverose tende rosse e ornata da troppe fotografie del tempo andato, quando era ancora un rinomato albergo a cinque stelle e i clienti occupavano tutte le stanze.
La quotidiana monotonia viene scossa da una serie di inspiegabili decessi che colpisce i dipendenti dell’hotel a breve distanza l’uno dall’altro e che sembra collegata all’arrivo di un misterioso ospite giapponese. Marta, accompagnata dal collega Marco, cerca di scoprire la causa di questi eventi, prima che raggiungano anche lei.
In una Milano nebbiosa e cupa, Giustina Gnasso ambienta un noir giovane e originale, dove gli avvenimenti si susseguono a ritmo serrato e non si trova spazio per prendere fiato. Un po’ faticoso avanzare in apnea, respirare ogni tanto non sarebbe stato male. Troppo stringate le caratterizzazioni dei personaggi secondari, che si confondono e si alternano come birilli, sarebbe stato bello saperne di più sulle loro vite e le loro passioni, per potersene affezionare. La sintesi funziona invece nel finale che, come un thriller che si rispetti, spiazza e lascia con la bocca asciutta. Finalmente uno scrittore coraggioso!
Tralasciando alcune superflue scurrilità, che, però, ben si addicono allo stile schietto e un po’ sporco, si trova una scrittura valida, leggera, scorrevole. L’autrice rende molto bene le sensazioni dei protagonisti, in special modo quelle di Angela, personaggio centrato e che sarebbe stato bello avesse maggior spazio.
Come nei piccoli indiani di Agata Christie, in “Camera N.15” i protagonisti scompaiono a uno a uno, governati da una mano esterna come pedoni su una scacchiera e il lettore non può far altro che restare a guardare.
Piccolo plauso agli sketch con la mosca Lorella Cuccarini, ironica al punto giusto.
“Play.
Blocco tasti.
Compay Segundo scende con lei le scale del palazzo.
Sblocco.
Tasto FWW.
Campay Segundo è sostituito dai Korn con Clown.
Fuori il cielo è di nuovo grigio. La luce mangia i colori e li risputa sbiaditi.”
Potete trovare il libro qui:
Le fiamme di Pompei
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