Recensione paurosa per Adelphi “L’incubo di Hill House” di Shirley Jackson
Trama:
«In questo autentico classico del genere gotico, Eleanor Vance, giovane e tormentata donna che non ricorda di essere mai stata felice in tutta la sua vita, viene assoldata dal sinistro professor Montague, aspirante cacciatore di fantasmi, per un soggiorno sperimentale a Hill House … Giunta a destinazione, Eleanor si trova davanti una casa “che sembrava aver preso forma da sola, assemblandosi in quel suo possente schema indipendentemente dai muratori”; un edificio che “drizzava la testa imponente contro il cielo senza concessioni all’umanità”; una costruzione immune da ogni esorcismo: “un luogo non adatto agli uomini, né all’amore, né alla speranza”; una casa che si rifiuta di essere una dimora accogliente così come Eleano…
Bentrovati carissimi lettori!
Oggi è Halloween, un cupo e spaventoso Halloween pronto a risucchiarvi nelle più tetre storie paurose mai raccontate.
Io mi sono preparata alla festa più cupa dell’anno con una lettura da brividi.
Ogni tanto leggere un libro spaventoso fa risvegliare nelle persone i più forti istinti di sopravvivenza. I recettori della paura sono svegli al 100%.
Ho scelto “L’incubo di Hill House” di Shirley Jackson.
Qui, solo per voi miei spaventosissimi lettori gotici, vorrei esternare il mio più grande stupore.
Mai, mai, mai mi vedrete intenta a guardare un film horror.
Intendo i veri horror, quelli con fantasmi, esorcismi e tutti i gadget connessi.
IO HO PAURA.
Una di quelle paure che ti immobilizzano, ti traumatizzano, ti lasciano con la cupa sensazione che spiriti malvagi inizino a volarti intorno silenziosi mentre guardi il film, pronti ad impossessarsi della tua anima in un secondo.
IO HO UNA PAURA PAZZESCA!
Ma…una volta l’anno, mi diverto davvero ad averne, ed è ad Halloween.
Quest’anno mi sono dedicata alla lettura della tanto sottovalutata quanto brava scrittrice americana Shirley Jackson.
Parliamo quindi di questa piccola perla della letteratura.
Abbiamo quattro personaggi principali, due secondari e tanti tanti segnali inquietanti.
I quattro sprovveduti decidono di andare a visitare Hill House per cercare e documentare le prove che la casa è posseduta.
Uno dei personaggi è un enigmatico ed inquietante professore appassionato di arti oscure. Poi ci sono Luke -discendente dei proprietari di Hill House, Theo – una giovane donna in grado di leggere nella mente delle persone e percepirne gli stati d’animo, ed Eleanore che ha la malsana abilità di percepire l’oscurità.
Questi quattro folli personaggi decidono di soggiornare per alcuni giorni a Hill House, dove nessuno è mai riuscito a restare per più di 24 ore e uscirne al contempo sano di mente.
Nella pia illusione di poter gestire la situazione ed uscirne indenni, i protagonisti ingaggiano una caccia agli spiriti, una indagine sull’occulto e una ricerca sul passato della casa.
Loro vogliono capire chi o cosa infesti la casa.
Loro però non sanno, almeno all’inizio, che è la casa ad infestare loro.
Come?
Beh, ora che ho terminato la lettura per me è semplice dirlo. Hill House non ha il male tra le sue mura, Hill House è il male.
Hill House è la rappresentazione di tutto ciò che è occulto, inquietante, spaventoso e tenebroso. Nelle mura della casa scorre il male, è cresciuto durante la sua costruzione, è il padrone indiscusso della residenza e nessuno – NESSUNO – riuscirà mai ad uscirne indenne.
Soggiornare a Hill House è come fare un bagno in un profondo lago maledetto, tutto il tuo corpo viene avvolto dalle tenebre, il freddo entra nelle ossa e la tua mente resta bloccata in un momento – il momento in cui provi quel terrore paralizzante che ti incasina la mente.
“Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.”
La casa ti risucchia, ti fa credere di essere ancora padrone di te stesso ma intanto si insinua nella mente come un serpente che striscia infido pronto a colpirti. Senti il freddo entrarti dentro, sai che tutto intorno a te si muove senza uno schema preciso, ma comunque con il chiaro obiettivo di farti impazzire, di inglobarti e renderti parte del gioco maledetto che la casa conduce ormai da decenni.
Ti confonde, ti fa sentire smarrito pur sapendo molto bene dove sei, sei nel regno più oscuro che tu possa mai trovare. Sei abbandonato alla più sfrenata follia.
Sei invitato a cena nella casa del male, e il banchetto sei tu.
Un cupo e tenebroso Halloween a tutti voi.
Che gli spiriti vi seguano in questa notte di paura…
Le fiamme di Pompei
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