Recensione Sperling & Kupfer “44 Charles Street” di Danielle Steel
Trama:
Dopo la fine della sua storia d’amore con Todd, avvocato e collezionista d’arte newyorkese, Francesca Thayer è distrutta. Negli ultimi sei anni ha condiviso con lui ogni cosa, nel lavoro e nella vita. Compreso il suo sogno più grande: aprire una galleria per artisti emergenti e comprare una casa d’epoca nel Village. Ora, improvvisamente sola, rischia di dover rinunciare a tutto.
O forse no. Fatti due conti, a Francesca non resta che una soluzione per far fronte al mutuo: cercare dei coinquilini. Pubblica quindi un annuncio, nonostante il parere contrario della madre. Arrivano così a vivere con lei Eileen, giovane insegnante appena approdata in città; Chris, affascinante designer, separato e con un figlio di sette anni che vede a weekend alternati; e infine Marya, famosa autrice di libri di cucina vedova da poco.
Con il passare del tempo, fra i quattro avviene un cambiamento profondo: da conviventi casuali ad amici, fino a formare un’unica, vera famiglia. Tutti insieme, sotto lo stesso tetto, imparano ad affrontare le luci e le ombre della vita quotidiana. Mentre l’aroma della squisita cucina di Marya si diffonde nelle stanze, nella grande casa di Charles Street tornano le risate, qualche volta anche i singhiozzi, e in ciascuno rinasce la speranza.
Persino Francesca sarà costretta a ricredersi e ad arrendersi a quello che, appena un anno prima, le era sembrato impossibile: aprire di nuovo il suo cuore a qualcuno. Danielle Steel firma una luminosa e intensa storia di affetti e trasforma “Charles Street” in un luogo che non vorremmo più lasciare. Perché solo l’amore riesce a farci sentire veramente a casa.
Recensione:
Francesca si è appena lasciata con Todd, che arrivato alla soglia dei quarant’anni voleva sposarsi e avere dei figli, e in più era stanco della casa d’epoca dove abitavano che aveva bisogno di continue riparazioni – preferiva un comodo appartamento nei quartieri residenziali – e della galleria d’arte che non dava loro profitti, in quanto promuoveva artisti emergenti per le cui opere esposte non potevano chiedere cifre elevate.
Decisa a conservare sia la casa che la galleria, Francesca vende cinque quadri che le erano stati regalati dal padre, il quale è un’artista, chiede al padre di diventare suo socio in affari nella galleria, e decide di prendere degli inquilini per riuscire a pagare il mutuo della casa. All’annuncio su internet si presentano tre persone: Eileen, una ragazza appena arrivata in città che fa l’insegnante, Chris, un designer, e Marya, una scrittrice di libri di cucina. La convivenza risulta piacevole, anche quando a settimane alterne Chris porta suo figlio di cui ha l’affidamento condiviso. I problemi iniziano a sorgere quando Eileen porta in casa gli uomini che conosce su internet…
Non è esattamente il mio genere, questi libri li leggo solo mi vengono regalati o per staccare tra tutti i vari thriller, ma non è male. Inoltre in questo libro vengono affrontati diversi argomenti importanti, anche bene secondo la mia opinione: quando, pur di non togliere un bambino ad un genitore, si rischia di fargli più male che bene; la droga e tutte le sue conseguenze; la violenza sulle donne, e come questa rischia di diventare una dipendenza, fino a quando non si può più dire basta perché c’è stata una volta di troppo, l’ultima volta che non ci sarebbe dovuta essere.
E poi il ricominciare una nuova vita dopo una separazione, ricominciare ad amare quando si credeva che non sarebbe stato nuovamente possibile. Possiamo anche notare la contrapposizione tra Francesca a la madre: Francesca, ragazza di trentacinque anni che non cerca l’amore e soprattutto non vuole sposarsi, se capita allora sarà ben accetto; la madre, Thalia, sposata cinque volte e in cerca del sesto marito, sempre in giro per l’Europa tra vari amici benestanti.
È un libro scritto bene, una lettura piacevole per staccare dai libri pieni di suspense che leggo di
solito.
Le fiamme di Pompei
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