Recensione “Alaska” di Brenda Novak – Giunti
Trama
Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell’Alaska dove l’inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze. Da quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial killer d’America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l’istituto insieme al collega Fitzpatrick. Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento…
Recensione
Brenda Novak è una famosa autrice di romanzi rosa contemporanei e storici, ha pubblicato più di 50 libri che sono stati tradotti in tutto il mondo riscuotendo enorme successo. Scrittrice bestseller del New York Times e di USA Today, nella sua lunga carriera di scrittrice vanta anche una numerosa serie di libri thriller molto interessanti.
Tra questi ho letto Alaska, primo di quattro volumi che formano una serie thriller che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo.
Il thriller è un genere complesso, o sei bravo e lanci sul mercato un prodotto davvero avvincente o resti nel mare di autori di questo genere che sforna storie più o meno sempre uguali.
Ricordo di aver letto molti thriller negli anni passati, e di averli poi abbandonati proprio perché iniziavo a leggere storie che erano al 90% simili tra loro.
Sta poi certo alla bravura dell’autore far emergere un racconto dal lungo elenco di libri che escono ogni anno, ma non sempre è così facile e spesso ci si perde in una trama mediocre.
Qualche mese fa ho visto in libreria Alaska – La resa dei conti e sono rimasta catturata dalla bellissima copertina, sono bastati cinque minuti per fare una piccola ricerca, risalire al primo volume della serie e uscire dalla libreria con qualche soldo in meno e un libro in più da leggere!
Ma veniamo a noi, di cosa parla Alaska?
Evelyn Talbot, la protagonista di Alaska, ha dedicato la sua vita allo studio della mente criminale. Laureatasi in psichiatria, ha iniziato a studiare i peggiori serial killer per capire cosa accade nella testa di una persona poco prima di compiere efferati omicidi.
Vittima di sevizie e torture subite dal fidanzato quando aveva poco più di sedici anni, è per lei prioritario comprendere a fondo le dinamiche degli omicidi per far sì che non accada più a nessuno ciò che è successo a lei.
La sua adolescenza l’ha segnata profondamente, le ha lasciato cicatrici visibili ma soprattuto segni indelebili nella mente. Non si fida degli uomini, non riesce ad avvicinarsi a loro e non ha nessun interesse ad avere una vita sociale.
Per portare a termine uno studio durato molti anni Evelyn riesce – non senza fatica – ad aprire un carcere di massima sicurezza in Alaska dove ospitare alcuni serial killer per introdurli a una progetto di ricerca che mira a prevenire gli omicidi.
Qui instaura difficoltosi rapporti lavorativi e di amicizia con i dottori che collaborano al progetto e un travagliato rapporto amoroso con l’unico poliziotto della città.
Mentre Evelyn cerca di mettere a punto uno studio durato anni e contemporaneamente iniziare una difficoltosa storia d’amore con un uomo molto più giovane di lei, i detenuti intessono altrettanti rapporti con il personale del carcere studiando un piano per fuggire e mettere le mani sulla dottoressa che li ha portati così lontani dalla civiltà.
Avvenimenti insidiosi e pericolosi mettono la protagonista in guardia su un pericolo imminente, inoltre alcuni macabri omicidi le fanno riaffiorare i ricordi del periodo di prigionia trascorso da adolescente. Mentre lei teme che il suo aguzzino, scappato anni prima dalla polizia, sia arrivato in Alaska per finire il “lavoro”, altri tramano alle sue spalle per ucciderla.
Alaska è un buon thriller, con una dinamica abbastanza classica: preda – predatore – caccia all’uomo.
Ci sono molti aspetti che ho apprezzato, come la caratterizzazione dei detenuti, la ricostruzione della prigionia della protagonista e l’intreccio di trama sviluppato su vari livelli. Abbiamo la storia della protagonista, la storia dei killer detenuti in Alaska e anche, come sottofondo, la rivalsa del vecchio predatore che si prepara ad ottenere ciò che gli è stato tolto anni prima.
Molto belle le citazioni dei serial killer a inizio di ogni capitolo, una scelta assolutamente azzeccata dell’autrice.
Quello che non ho apprezzato e che mi ha dato fastidio è l’aspetto romantico della storia. Troppo marcato, a volte inutile ai fini della trama. Avrei evitato l’80% delle scene di sesso fin troppo lunghe, ma credo sia un retaggio dei racconti d’amore che l’autrice scrive da molti anni.
A mio parere non serve un lato romance così forte in un thriller. Accennarlo è più che sufficiente.
Tutto sommato direi che è un buon thriller, è sicuramente l’inizio di una storia dato che mi aspettano altri tre libri per capire che fine farà la protagonista.
Lo consiglio, nonostante il noir erotico di cui non sentivo il bisogno.
Tempo di lettura del libro: 3 sere
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Cosa ho ascoltato durante la lettura:
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