Eccoci con il secondo appuntamento per gli estratti del libro “Deception” di S. Marty
…Mi pose a terra e io mi sedetti su una poltroncina, mettendo le scarpe in un sacchetto.
Era irrequieto, non stava fermo e non mi guardava.
Mi sentivo in colpa.
«Grazie…»
«Ti pare!» rispose nervoso.
«Scusami…» dissi sommessa.
«Scusarti, possibile che tu non ci abbia pensato? Che forse Poseidone avrebbe, non so, cercato di provarci con te?» Il tono infuriato mi fece sentire in colpa.
«Lo so, non ci ho pensato seriamente e dovevo stare più attenta.»
«Già, più attenta» ripeté a denti stretti.
Non sapevo il motivo, ma non era arrabbiato per quello che stava succedendo ma per altro. Sapeva che Poseidone non era interessato a portarmi via da lui.
«Ha sempre avuto un debole per te.»
«Mi ha chiesto in sposa dopo la vestizione» confermai il suo commento.
«Lo so!» disse tagliando corto, irritato.
Non era un tasto su cui gli piacesse discutere, così cambiai discorso.
«Come hai fatto ad arrivare al momento giusto?»
«Il marchio! Sento quello che provi, se è intenso riesco a percepirlo. Il mio marchio più la vestizione hanno creato un legame totalmente diverso dal normale, lo sai. Ho sentito il tuo disagio e sono intervenuto» spiegò, stringendo i pugni lungo i fianchi.
«Con Apollo mesi fa non sei intervenuto. Perché?»
Sentii un ringhio alzarsi dal suo petto che mi spaventò.
«Lì eri tu che lo volevi. Tu hai iniziato. Non eri costretta, stavi decidendo tu di farlo.»
Quindi se lo tradivo per mio volere non mi avrebbe fermato? Interessante, anche se non avevo intenzione di tradirlo.
«Capisco…» dissi piano. «Cosa intendeva Poseidone con quella frase?»
«Quale frase?»
«Che sanno perché io ti amo.»
Non rispose e si fermò soltanto guardandomi di sott’occhio.
Non capivo cosa avesse, era agitato e quello l’avevo capito, ma ora era tutto finito, non era successo niente. Cosa gli stava accadendo?
Mi alzai e mi venne un capogiro, non feci nemmeno un passo che mi prese prima che mi accasciassi a terra.
Maledizione non lo reggevo per niente quel dannato nettare, ma era così buono.
«Ares…» gli sussurrai all’orecchio mentre mi teneva ben salda contro di lui. «Che ti prende! Perché sei così agitato?»
«Odio sentire qualcuno che ti tocca in quel modo» rispose a denti stretti.
«E io non voglio che nessuno mi tocchi in quel modo, se non tu» lo rassicurai.
Sentii i suoi muscoli rilassarsi sotto le mie braccia.
Con le mani mi accarezzò la schiena, scendendo verso il mio sedere.
Forse gli era passato tutto.
Sorrisi, mentre si premeva contro di me, iniziando a baciarmi il collo.
«È solo da me che vuoi essere toccata così?» mi chiese malizioso, sollevandomi la veste, sfiorandomi con le dita la gamba sinistra fino al fianco.
Non dissi niente, ero concentrata sulla presenza del suo corpo contro il mio.
«Solo essere toccata o altro?» continuò a chiedere divertito.
Io deglutii fissando quelle iridi verde smeraldo così incantatrici.
Lo afferrai per la tunica che era agganciata su una spalla e lo trascinai contro la mia bocca.
Sorrise e mi baciò, quasi divorandomi.
Mi spinse vicino alla poltroncina dove poco prima ero seduta, ma la spostò appoggiandomi alla colonna dietro essa.
Mi strappò letteralmente la veste di dosso, facendomi percepire il freddo del marmo sulla schiena.
«Ares…» sospirai.
Stavo letteralmente andando in fiamme, non mi sarei mai abituata a quella sensazione, mentre mi toccava, accarezzava. Mi strinse i glutei mettendomi le gambe attorno ai suoi fianchi.
Mentre la sua lingua passava sulla mia pelle e i suoi denti mi mordicchiavano in ogni punto facendomi provare come delle scariche elettriche perenni in tutto il corpo.
Era insaziabile, frenetico e impaziente, mentre mi accarezzava tra le gambe e mi baciava intensamente come se avesse fame.
[…] Erin e Poseidone – Deception
Potete trovare il libro qui:
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