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Tempo stimato di lettura: 2 minuti
Ecco la segnalazione del secondo libro della serie di S. Marty Cronache Divine, “Deception“.
Sinossi:
Erin è finalmente tornata a casa e tra le braccia di Ares come sempre aveva sognato.
Ma per lei la pace sembra essere molto lontana. Hermes, intenzionato a fare sciopero, le rifilerà il compito di messaggero degli dei.
Erin dovrà scendere nuovamente sulla terra per recapitare doni e messaggi, questo la riporterà a rivivere paure, riaprire ferite che in questi pochi mesi non si sono ancora rimarginate.
La paura di rimanere nuovamente bloccata dove nessuno può sentirla, il rimanere lontana dal suo grande amore la spaventa come non mai e come se non bastasse una vecchia conoscenza di Ares creerà qualche imprevisto inatteso.
La nostra giovane dea ne uscirà illesa anche questa volta?
«Poseidone?» lo chiamai a disagio.
«Si?» rispose in un sussurro.
«Non credo sia il caso.»
Lui non mi rispose si abbassò solo verso di me e mi annusò i capelli.
«Ho sempre pensato che tu avessi un buonissimo odore…» languido passò le labbra sul mio collo facendomi sussultare.
«Mi fa piacere, ma non è il caso.» Feci per spostarmi ma era come se cercassi di spostare un macigno.
Lui continuò nel suo intento, mettendosi con le labbra a poco più di un centimetro dalle mie.
«Dici che Ares se la prenderebbe se approfittassi della sua preziosa perla?» domandò divertito.
«Sì! Mi dispiacerebbe.»
Poseidone si volse e io guardai di lato.
Ares era fermo immobile con la tunica nera che lo copriva a stento.
Lo sguardo omicida, che se solo Poseidone avesse cercato di baciarmi davvero l’avrebbe sbranato.
Ares mi guardò infuriato.
Sì, va bene, era colpa mia, non dovevo assecondare il dio dei mari ma portare messaggio e poi tornare a casa, ecco.
«Erin! Vieni subito qui!» mi ordinò furioso.
«Oh, andiamo, che modi! Non è mica un cane, Ares.»
Beh, come potevo dargli torto.
Nonostante tutto Poseidone non mollò la presa su di me.
A quel punto Ares si avvicinò e mi prese per un braccio strappandomi letteralmente dalle mani del re dei mari, che sbuffando tornò a sedersi sul suo trono.
«Che gusta feste che sei!»
«Ti brucia ancora il suo rifiuto, vero?» lo sfidò Ares.
Lui lo guardò di traverso, socchiudendo gli occhi come infuriato.
«Sappiamo entrambi perché l’ha fatto.»
«Tu dici?» lo incalzò il dio della guerra.
«Sappiamo tutti perché ti ama tanto, caro Ares! Chi mai potrebbe amare un animale come te.»
Era crudele nel dire quelle parole. Io amavo Ares, non era un animale, a parte a letto, non che la cosa mi dispiacesse.
Dal petto di Ares si sollevò un ringhio sordo, si volse verso di me e mi prese in braccio, mettendomi una mano sotto le ginocchia e l’altra dietro la schiena.
«Oh, andiamo Ares, non prendertela, lo sai che scherzo» affrettò giocoso.
Ares lo guardò in cagnesco e io gli sorrisi. Poseidone era sempre un giocherellone e c’era andato giù pesante, ma era fatto così.
[Erin e Poseidone] Deception
Potete trovare il libro qui:
A presto per un nuovo estratto!!
Mirtilla Malcontenta
Le fiamme di Pompei
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