Trama:
Una donna ancora giovane, serena e appagata viene abbandonata all’improvviso dal marito e precipita in un gorgo scuro e antico. Rimasta con i due figli e il cane, profondamente segnata dal dolore e dall’umiliazione, Olga, dalla tranquilla Torino dove si è trasferita da qualche anno, è risucchiata tra i fantasmi della sua infanzia napoletana, che si impossessano del presente e la chiudono in una alienata e intermittente percezione di sé. Comincia così una caduta rovinosa.
Recensione:
Risalire…
Un uomo e una donna, un matrimonio perfetto, quasi… noioso…
Una storia che è già giunta al finale ancor prima d’iniziare, penserete…
Un pensiero legittimo, eppure sbagliato.
Un bel giorno accade il fattaccio: lui la lascia.
L’abbandona.
Perché mai?
C’è un’altra? Cos’ha sbagliato? Come ha fatto a non accorgersi di nulla?
Monotonia? Incomprensione? Una routine che ha dilaniato i loro cuori, facendoli sanguinare poco a poco, atrofizzandoli e uccidendoli senza che loro si accorgessero di nulla?
O forse era più facile distogliere lo sguardo, cercare quel bagliore che rasserenava, quell’arcobaleno che sembrava aver ormai scongiurato la tempesta.
Invece…
Eppure lei è ancora giovane, a detta di molti anche bella. Che cosa è andato storto?
Perché è rimasta sola, con i figli e il cane?
Perché il suo cuore e il suo cervello non le hanno fatto sentire il campanello d’allarme?
Cadere e rialzarsi?
La prima cosa è facile, anche troppo…
La seconda?
Nel migliore dei casi si rivela come una lunga scala di vetro, fragile e tagliente, che ferirà il corpo e il cuore.
Ferite che rimarranno dentro noi per sempre…
Non tutti iniziano la scalata, pochi arrivano a metà, solo i più coraggiosi giungono in cima per scoprire che, alla fine…
Elena Ferrante ci narra una storia che potrebbe essere la nostra, oppure qualcosa di così distante da noi e dalla nostra vita da spaventarci.
In ogni caso le sue parole centreranno il bersaglio, demolendo ogni barriera e scatenandoci addosso emozioni contrastanti, bollenti e gelide, carezze taglienti come rasoi affilati e urla silenziose che ci disorienteranno.
Un libro che ci parla e fa parlare di sé, pagine intrise di sentimenti che vi doneranno minuti che vorrete ricordare e dimenticare al tempo stesso.
Perché un pugno nello stomaco fa male, non v’è dubbio, ma sovente fa anche molto bene…
E se un libro ha questa forza, significa che ha davvero qualcosa da dire…
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