Recensione “Il Faraone” di Christian Jacq edito Tre60

Tempo stimato di lettura: 4 minuti

 

Trama:

Diventato sovrano d’Egitto poco più che adolescente, Thutmose III dimostra subito un ossessivo interesse per gli antichi rituali e i testi religiosi, unito a una pacata indifferenza nei confronti del suo ruolo. L’Egitto intero freme: un sovrano debole, incapace di guidare l’esercito, può significare la rovina; e infatti l’ombra dei nemici si allunga, minacciosa, sul Paese.

Ma Thutmose ha ingannato tutti: il suo unico scopo è migliorare le sorti del suo popolo, e solo grazie al suo studio instancabile è diventato uno stratega e un «lettore di uomini» senza rivali. Ben diciassette saranno le campagne militari in cui s’impegnerà per mantenere la pace e il regno, e innumerevoli le sue imprese a gloria dell’Egitto, tra cui la costruzione dei grandiosi templi di Karnak. Ma nonostante le vittorie, Thutmose non sarà un vero «faraone» – termine che designa sempre una coppia, dato che è l’incarnazione di Iside e Osiride – finché non sposerà Satiah, una donna in apparenza fragile, ma con l’animo di un’autentica guerriera…

 

Il Faraone

Recensione Tre60 “Il Faraone” di Christian Jacq

 


Recensione:

Ho iniziato a leggere i libri di Christian Jacq circa tre anni fa per puro caso. Mi è capitato per le mani il primo libro del ciclo di Ramses in un mercatino dell’usato e ho deciso di provare ad approfondire una già radicata passione per l’Egitto e per i grandi Faraoni.

Il ciclo di Ramses è stato un viaggio sempre al top, potrete quindi capire il mio timore quando mi sono fatta regalare “Il Faraone”. L’ansia da lettore era tanta e la voglia di leggere qualcosa di scritto davvero bene aumentava quel filo di paura di una delusione tipica di chi si affida ciecamente ad un unico scrittore per un genere narrativo preciso.

Per me l’Antico Egitto può essere raccontato solo da Jacq.

Con “Il Faraone” accediamo a una parte della storia egiziana ricca di avvenimenti storici molto rilevanti.

Thuthmose III, questo il nome di Faraone, fu nominato imperatore molto giovane ma iniziò a regnare solo dopo la morte della sua matrigna, Hatshepsut*, incaricata di governare il vasto regno finché lui non fosse diventato sufficientemente grande per prenderne le redini. Non appena iniziamo la lettura del libro possiamo notare le enormi differenze tra lui e il più famoso e inflazionato Ramses.

Ottenuto il trono che gli spettava di diritto in età adolescenziale, Thuthmose è tutto ciò che non ti aspetti da un Faraone. Studioso, riservato, rigido e poco affabile, non ha il minimo interesse per la politica e soprattutto per la lotta. Il suo più grande desiderio è quello di ritirarsi nei templi per studiare le grandi volontà degli dei, padri di tutto il creato.

Ha pochi amici, che porta con sé quando inizia a regnare, e diffida di tutti.
Se avete letto il ciclo di Ramses, potete capire la notevole differenza tra i due faraoni.

Nessuna iniziazione particolare, nessuna prova di coraggio attende Thuthmose all’investitura, ma ciò non gli preclude una vita da regnante decisamente movimentata.
Il matrimonio reale è la sua prima vera sfida, come ogni dinastia richiede, anche lui deve trovare la Grande Sposa Reale che deve unire la sua magia a quella di Faraone per creare la Coppia Reale che governa e protegge l’Alto e Basso Egitto.

Faraone, così Jacq lo chiama nel corso del libro, si innamora di Satiath  – donna meravigliosa e dalle grandi qualità musicali – e decide di sposarla più per amore che per dovere, questo momento è uno dei pochi nel libro in cui Thuthmose esterna sentimenti e si dimostra quasi umano.

In concomitanza con il matrimonio con la Grande Sposa Reale, si scatenano all’interno dei protettorati e delle colonie egizie numerose rivolte. Thuthmose parte così per la prima di 12 campagne militari che non solo lo confermano come un grande Faraone ma anche come stratega e politico di incomparabile abilità.

Da giovane ragazzo studioso e riservato, Faraone diventa l’avversario temibile che nessuno stato vorrebbe contro. Giusto e severo, non lesina punizioni ai colpevoli ma ha sempre attenzioni per i più deboli, siano essi egiziani o siriani.

Le grandi lotte con la Siria, lo spionaggio e le terribili congiure fanno da sfondo alla crescita di un giovane ragazzo diventato uomo, Faraone e marito dal cuore spezzato. (Non ditemi che è spoiler perchè è successo migliaia di anni fa!) L’unico avvenimento che fa vacillare Faraone è la perdita delle due persone che più ama al mondo, e da quel momento il piccolo spiraglio di sentimenti che riusciva a dimostrare per gli altri si chiude ereticamente lasciando all’esterno solo durezza, risolutezza e una grande voglia di onorare i suoi dei.
A nulla varranno i tentativi della nuova sposa reale di farsi amare e non solo apprezzare per le sue doti diplomatiche. Pur dando alla luce due figli, uno dei quali erede in successione, Thuthmose non amerà mai nessuno come ha amato Satiath e il figlio giovanissimo morto prematuramente.

“Fino al termine della sua esistenza la Grande sposa reale aveva conservato luminosità e dignità. Riuscì persino a farmi un sorriso affascinante e magico, sole insostituibile.”

La religione è l’altro grande aspetto all’interno del libro che ci trasporta in una dimensione dire quasi ultraterrena. Nel corso della vita di Faraone ci ritroviamo spesso a scrivere con lui – all’interno del suo monumento – le ore della sua vita.
12 in totale sono le chiamate di Thot – il dio delle parole – che portano Faraone a incidere all’interno della sua tomba i momenti decisivi della sua vita che lo attendono prima della sua morte.

Le ore sono importantissime nel libro perchè scandiscono la narrazione, definisco gli stadi della vita di Thuthmose e implicitamente ci narrano i sentimenti di un uomo di pietra dedito alla politica e alla guerra.

“La voce di Thot mi riempì il cuore. Afferrai la mia paletta da scriba, il cui nome segreto, rivelato durante la celebrazione dei rituali di Osiride nella casa della Vita era – vedere e udire – e mi recai nella mia dimora dell’eternità nella Valle dei Re.
La decima ora della notte, la decima ora della mia vita.” 

 

Un grande Faraone, gelido e incorruttibile. Un uomo spezzato dal dolore per la donna amata persa per sempre, un guerriero instancabile e giusto.

Questo era Thuthmose, così come ce lo racconta Jacq.

Thuthmose III

Thuthmose III

*Hatshepsut fù la quinta sovrana della XVIII dinastia e una delle poche donna a detenere ufficialmente il titolo di Faraone.

«La prima grande donna della storia di cui noi abbiamo notizia.» cit James Henry Breasted

 

Potete trovare il libro qui:

Recensione Tre60 “Il Faraone” di Christian Jacq

Cosa ho ascoltato durante la lettura:


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Recensione di: Laura Cammareri
Scheda libro

Titolo: Il Faraone
Autore: Christian Jacq
Data pubblicazione*: 21/11/2019
Editore: Tre60
Lingua: Italiano
Genere: Romanzo storico
ISBN: B08153ZTQR
Autore recensione: Laura Cammareri
Valutazione recensione: 5
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