Trama:
Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all’ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l’implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall’amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Ca-pitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all’altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l’uno dell’altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita…
Recensione:
Eccoci finalmente al secondo capitolo della saga: ancora più bello, ancora più emozionante, e con ancora più colpi di scena del primo; quasi ogni notte rimanevo sveglia fino alle due per poter vedere come continuava.
Il primo libro terminava con Katniss e Peeta che escono vivi dall’arena, grazie all’idea della ragazza di fingere di ingoiare bacche velenose insieme al suo compagno per simulare un doppio suicidio, e poi fermati appena in tempo dalla voce che li dichiarava entrambi vincitori della Settantaquattresima edizione degli Hunger Games. Ma questa sceneggiata non piace al presidente Snow, che ha visto in questo gesto non l’azione disperata di una ragazza innamorata, ma un atto di sfida nei confronti degli Strateghi e quindi di Capitol City.
Una volta tornati a casa, i due ragazzi vanno a vivere nella zona destinata ai vincitori, e finalmente sia loro che tutto il distretto cominciano a ricevere cibo migliorando le loro condizioni. Il problema è che gli Hunger Games hanno rovinato il rapporto di Katniss con Gale, un ragazzo che è innamorato di lei, a cui non sono andati giù tutti i baci che si è scambiata con Peeta nell’arena, anche se così è riuscita a mantenersi in vita.
Prima del Tour della Vittoria, il presidente Snow fa capire a Katniss che il suo gesto ha iniziato a provocare delle piccole ribellioni, e le dice che se non riuscirà a convincere che il suo era un semplice gesto fatto per amore le conseguenze potrebbero essere letali. Durante il Tour, in cui i vincitori devono visitare tutti i distretti, Katniss comincia a notare i segni delle rivolte, e ne parla con Haymitch e Peeta che, durante la visita a Capitol City, chiede a Katniss di sposarlo. Lei, come gesto estremo di convincimento, accetta, ma il presidente Snow, quando va a congratularsi con loro, le fa capire che ha fallito.
Quest’anno ci sarà la Settantacinquesima edizione degli Hunger Games, e sarà l’edizione della Memoria: ogni 25 anni, per ricordare perché furono creati gli Hunger Games, i giochi sono più crudeli e il come è scritto in una busta scritta dai creatori dei giochi. Il Presidente, in diretta, prende la busta con il numero 75 e legge: quest’anno i tributi saranno scelti tra i superstiti ancora in vita. Katniss dovrà tornare nell’arena.
Nell’intervista della sera prima dell’inizio dei giochi, Katniss indossa un abito da sposa per il matrimonio che non ha potuto celebrare, e quando fa una giravolta l’abito si trasforma ricoprendosi di piume nere e facendo diventare Katniss una ghiandaia imitatrice, simbolo della resistenza. Peeta invece lancia una piccola bomba dicendo che loro si sono sposati in segreto con un rituale che usano nel Distretto 12 e che sarebbe stato contento di quei momenti passati insieme se non fosse per il “bambino”, lasciando intendere che Katniss sia incinta. A quel punto tutti i tributi si alzano in piedi tenendosi per mano, e gli schermi cominciano ad oscurarsi per impedire – anche se troppo tardi – che quel gesto venga visto da tutti. Gli stessi abitanti di Capitol City però iniziano a ribellarsi ai giochi di quest’anno perché conoscono e si sono affezionati a tutti i tributi.
Una volta nell’arena, Haymitch trova il modo di farle capire di chi si può fidare, e si scoprirà alla fine che erano quasi tutti a conoscenza di un piano per far uscire la maggior parte di loro vivi dall’arena e dare inizio ad una rivolta, ma purtroppo non riescono a recuperarli tutti e Peeta viene preso da Capitol City. Sicuramente sarà tenuto come ostaggio, ma questo non può spegnere il fuoco che ha acceso “La Ragazza di Fuoco”, e che ha appena scoperto – dal suo amico Gale – che il Distretto 12 è stato distrutto. Il Distretto 12 non esiste più.
Libro appassionante, coinvolgente, che ti trascina tra le sue pagine facendoti vivere in prima persona tutto il dolore che i protagonisti sono costretti a sopportare, e ti sembra di essere lì con loro facendoti dimenticare tutto ciò che ti circonda. Assolutamente consigliato.
Le fiamme di Pompei
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