TRAMA:
Quando era solo una studentessa della prestigiosa Bradley School, Ani FaNelli ha subito una scioccante pubblica umiliazione che l’ha spinta a reinventarsi. Ora, con un nuovo nome, un lavoro affascinante, un guardaroba esclusivo ed un bel fidanzato, è vicinissima ad avere la vita perfetta per la quale ha tanto duramente lavorato. Ma Ani ha un segreto. C’è qualcosa di sepolto nel suo passato che ancora la perseguita, qualcosa di privato e doloroso che minaccia di tornare in superficie e distruggere tutto quello che ha. Con una voce singolare e inaspettati colpi di scena, La ragazza più fortunata del mondo esplora la pressione insopportabile delle donne che sentono di “avere tutto” e introduce la figura di un’eroina il cui profilo affilato e l’ambizione feroce sono serviti a proteggere una verità scandalosa, e un cuore più grande di quello che appare. Rompere il silenzio distruggerà tutto quello per cui Ani ha lavorato o la renderà finalmente libera?
RECENSIONE:
Ani FaNelli, donna di successo con un guardaroba da capogiro e un futuro brillante non è davvero ciò che sembra.
Redattrice di gran fama, fidanzata con un uomo dell’alta finanza, Tiffani (ora Ani) è a classica donna che tutte invidiano.
Avete presente Carrie di Sex and the City? Bene, lei ne è la copia quasi precisa, oserei dire che la sua personalità pressoché vuota e superficiale, il suo stile di vita stereotipato, la sua vita perfetta nauseano al punto che si sente quasi subito la necessità di chiudere il libro.
In fondo, chi di noi ha voglia di leggere ancora una delle tante storielle tragicomiche delle ragazze perfette dell’alta società?
E invece, se si tiene duro e si va avanti di qualche capitolo, si scopre che la verità è tutta un’altra cosa.
Ani, così si fa chiamare ora la protagonista, è una perdente. Almeno questo è quello che ha sempre pensato di essere, soprattutto al liceo quando le ragazze giuste la guardavano come se fosse uno scarto, una delle tante sfigate che vengono rinchiuse nell’armadietto e prese in giro per gli abiti assolutamente ordinari
Ed è così che, cercando di essere trasparente per sopravvivere, la giovane donna si unisce al club degli sfigati per poter affrontare agli anni del liceo senza troppa sofferenza.
Poi però la ruota gira, viene introdotta nel mondo dei superfighi, quelli che hanno soldi a palate e non importa se sono stupidi o no, perché se hanno i vestiti giusti sono il top della scuola.
Ecco che per lei il mondo cambia, si sente finalmente qualcuno, si sente cambiata e farebbe di tutto per far durare questa strana sensazione di leggerezza che ormai aveva perso le speranze di provare.
Finché un giorno, in occasione di un innocente ritrovo tra i più giusti della scuola, tutto cambia di nuovo. Tutto precipita.
Un innocente scherzo, una bravata da ragazzi, diventa molto di più.
Diventa qualcosa dal quale scappare per tutta la vita.
Cosa è successo di così grave da far vergognare la protagonista al punto da creare una maschera di superficialità da indossare come scudo per il resto della vita?
Cosa la spinge ad abbracciare il lato frivolo di se stessa fino a non sapersi più riconoscere?
Lo scopriamo quando l’idea di girare un documentario su quanto accaduto quel giorno, per capire cosa è stato insabbiato e chi realmente è stata la vittima, riporta nella vita di Ani vecchie conoscenze e vecchi dolorosi ricordi.
E’ così che lentamente accompagniamo la protagonista attraverso un percorso a ritroso nel tempo, cercando di capire cosa è successo ma anche di scoprire chi è lei realmente, quale storia ci deve davvero raccontare e perché sta scappando così tanto da se stessa da aver dimenticato chi è.
Un libro che inizia come un classico romanzo da ragazze finisce per portarci in un viaggio pericoloso nella mente di tutti quei giovani che farebbero ogni cosa in loro potere per uscire dall’anonimato e sentirsi accettati.
Bello, straziante e vero, questo libro ci riporta alla mente quello che in fondo molti di noi non vogliono ammettere.
Che cosa sareste disposti a fare per sentirvi la reginetta della scuola, anche solo per un giorno?
Recensione a cura di: Mirtilla Malcontenta
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