Trama:
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale.
Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po’ distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l’istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere.
Alice resiste a tutto, incoraggiata dall’affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più).
Fino all’omicidio.
Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano.
Ma non questa volta.
Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un’aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri.
Perché stavolta conosce la vittima.
Recensione:
Ho conosciuto il genere medical thriller circa 13 anni fa leggendo Postmortem di Patricia Cornwell e poi seguendo tutta la sua serie di libri con protagonista Kay Scarpetta. La mia esperienza si è chiusa parecchi anni dopo quando notai che la storia iniziava a ripetersi e anche la Cornwell aveva ormai poco da raccontarmi.
Postmortem è stato il mio ultimo libro di questo genere e mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca.
Quando ho trovato in libreria “L’allieva” (perché finchè si può si legge rigorosamente cartaceo) e ne ho letto la trama sono subito stata attratta dall’idea di rinfrescare l’ormai abbandonato genere dei “medici legali investigatori”.
L’allieva è la storia di una giovane donna alle prese con la pratica di medico legale. Pratica però che le risulta più difficile del previsto, vuoi per via di colleghi un po’ troppo snob, vuoi per la concorrenza spietata delle colleghe giovani e capaci, vuoi per colpa del bello e impossibile capo….insomma per Alice Allevi non va tutto a gonfie vele. Anzi, direi che dimostrare di essere un medico legale capace per la protagonista è impresa ardua e la sua aria svampita e distratta non la aiuta.
Tra una lamentela e una recriminazione Alice si barcamena in un mondo lavorativo ostile e difficile. La sua vita privata è abbastanza piatta (non linciatemi ma trovo poco interessante la parentesi familiare) e il lavoro va poco o niente….Il capo le piace, ma è un uomo da una notte e via e innamorarsi di lui sarebbe un errore sotto mille aspetti diversi.
Quindi? Che ci racconta questo libro?
La storia fatica a decollare, la protagonista si definisce talmente piatta e monotona che il lettore non può fare a meno di crederle sulla parola e ritenerla poco capace. Insomma, Alice se la cerca…non fa nulla per cercare di piacere al lettore. A me una che gioca a ribasso con se stessa non piace, non mi piacciono neanche le storie che non portano da nessuna parte e se proprio devo essere sincera non amo nemmeno le protagoniste che si impicciano di tutti i casi per poi lamentarsi di come vengono trattate.
Mi sfugge lo scopo dell’autrice.
Se voleva dipingere una donna insicura ma forte, capace ma con tanta strada da fare…l’ha fatto nel modo sbagliato secondo il mio modestissimo parere.
Il libro si lascia leggere, l’ambiente medico affascina sempre e le storie d’amore non particolarmente impegnative fanno trascorrere un paio di pomeriggi in pieno relax. Ma nulla di più.
Insomma la Cornwell di un tempo mi manca e continuerà a farlo, per il momento non ho trovato validi sostituti.
C’è da dire però che era il suo primo libro, quindi mancava di esperienza, e che sicuramente avevo delle aspettative molto alte.
Non so se continuerò a leggerla, per ora è un ni.
Mirtilla Malcontenta
Le fiamme di Pompei
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