Le saghe familiari più famose: perché sono imperdibili e cosa offrono

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Le saghe familiari più famose: perché sono imperdibili e cosa offrono

 

Le saghe familiari sono ad oggi tra i libri più letti, spopolano nelle librerie e ne escono di nuove ogni anno.
Quello che più piace di questo genere letterario è sicuramente la continuazione nel tempo che da al lettore la possibilità di entrare in confidenza con i personaggi con calma, proprio come se entrasse a far parte di una nuova famiglia.

I capitoli vengono generalmente suddivisi in base ai personaggi, che interagiscono tra loro e portano avanti storie parallele.
Quando più storie si intrecciano insieme, condizionano ognuna quelle degli altri protagonisti e finiscono per essere l’una indispensabile per l’altra si può parlare di una saga familiare ben costruita.

Ho letto abbastanza saghe familiari per sapere con certezza che, anche a distanza di tempo, anche quando dopo qualche pubblicazione trovi il volume meno coinvolgente, continui a voler sapere come andrà a finire perché le storie delle grandi famiglie coinvolgono a un livello superiore rispetto a qualsiasi altra storia.

Spesso le saghe familiari sono un ottimo pretesto per ripercorrere anni importanti della storia moderna: lo dimostra la saga dei Cazalet che inizia il racconto negli anni che precedono la seconda guerra mondiale, e la saga di Carmen Korn che attraversa ben due conflitti mondiali.


Le saghe familiari più famose

Le saghe familiari più famose


Ma vediamo quali sono le saghe che a nostro parere sono da segnare in wishlist:

 

Jalna di Mazo de la Roche

Jalna di Mazo de la Roche

Jalna: primo romanzo di una saga familiare amatissima che, a partire dagli anni Venti, conquistò generazioni di lettori, con undici milioni di copie vendute e centinaia di edizioni in tutto il mondo. All’epoca della sua prima uscita, la saga di Jalna, ambientata in Canada, era seconda solo a “Via col vento” fra i bestseller. Grazie a quest’opera, l’autrice, paragonabile a Thomas Hardy, ottenne fama internazionale e fu la prima donna a vincere il prestigioso Atlantic Monthly Prize. I Whiteoak, numerosa famiglia di origini inglesi, risiedono a Jalna, grande tenuta nell’Ontario che deve il suo nome alla città indiana dove i due capostipiti, il capitano Philip Whiteoak e la moglie Adeline, si sono conosciuti. Molto tempo è trascorso da quel fatidico primo incontro.

Oggi – siamo negli anni Venti – l’indomita Adeline, ormai nonna e vedova, tiene le fila di tutta la famiglia mentre aspetta con ansia di festeggiare il suo centesimo compleanno insieme a figli e nipoti: a partire dal piccolo Wakefield, scaltro come pochi, infallibile nell’escogitare trucchi per non studiare e sgraffignare fette di torta, fino al maggiore, Renny, il capofamiglia, grande seduttore che nasconde un animo sensibile. La vita a Jalna scorre tranquilla, fino a quando due nuore appena acquisite arrivano a scombussolarne gli equilibri: la giovanissima Pheasant, figlia illegittima del vicino, il cui ingresso in famiglia è accolto come un oltraggio, e la deliziosa Alayne, americana in carriera che, al contrario, con la sua grazia ammalierà tutti, specialmente gli uomini di casa…

Trovate la saga qui.

La saga dei Cazalet di E. J. Howard

La saga dei Cazalet di E. J. Howard

I Cazalet: È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare. Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della grande guerra, forma con la moglie Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoë, un’attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso.

E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali. Ma c’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini private dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal continente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la Seconda guerra mondiale è alle porte.

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La famiglia Aubrey R. West

La famiglia Aubrey R. West

La famiglia Aubrey: Gli Aubrey sono una famiglia fuori dal comune, nella Londra di fine Ottocento. Nelle stanze della loro casa coloniale, fra un dialogo impegnato e una discussione accanita su un pentagramma, in sottofondo riecheggiano continuamente le note di un pianoforte; prima dell’ora del tè accanto al fuoco si fanno le scale e gli arpeggi, e a tavola non si legge, a meno che non sia un pezzo di papà appena pubblicato. Le preoccupazioni finanziarie sono all’ordine del giorno e a scuola i bambini sono sempre i più trasandati; d’altronde, anche la madre Clare, talentuosa pianista, non è mai ordinata e ben vestita come le altre mamme, e il padre Piers, quando non sta scrivendo in maniera febbrile nel suo studio, è impegnato a giocarsi il mobilio all’insaputa di tutti. Eppure, in quelle stanze aleggia un grande spirito, una strana allegria, l’umorismo costante di una famiglia unita, di persone capaci di trasformare il lavaggio dei capelli in un rito festoso e di trascorrere «un Natale particolarmente splendido, anche se noi eravamo particolarmente poveri».

È una casa quasi tutta di donne, quella degli Aubrey: la figlia maggiore, Cordelia, tragicamente priva di talento quanto colma di velleità, le due gemelle Mary e Rose, due piccoli prodigi del piano, dotate di uno sguardo sagace più maturo della loro età, e il più giovane, Richard Quin, unico maschio coccolatissimo, che ancora non si sa «quale strumento sarà». E poi c’è l’amatissima cugina Rosamund, che in casa Aubrey trova rifugio. Tra musica, politica, sogni realizzati e sogni infranti, in questo primo volume della trilogia degli Aubrey, nell’arco di un decennio ognuno dei figli inizierà a intraprendere la propria strada, e così faranno, a modo loro, anche i genitori.

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Solo il tempo lo dirà di J. Archer

Solo il tempo lo dirà di J. Archer

I Clifton: L’epica storia della vita di Harry Clifton inizia nel 1920, con le parole “Mi è stato detto che mio padre è stato ucciso durante la guerra”.
Harry non ha mai conosciuto suo padre Arthur, scaricatore del porto di Bristol, se non attraverso le parole dello zio Stan, che si aspetta che il ragazzo si unisca a lui nel cantiere navale dei Barrington, una volta finita la scuola. Ma grazie a un dono inaspettato Harry vince una borsa di studio in un prestigioso collegio, e la sua vita cambia per sempre.
Diventato adulto, continua ad interrogarsi su suo padre, la cui morte non smette di tormentarlo e lo spinge a scavare senza sosta per scoprire una verità che appare sempre più sfuggente.

È davvero figlio di Arthur Clifton? Perché sua madre gli ha mentito? E per quale motivo tutti si rifiutano di dirgli cos’è successo veramente?
Ambientato tra il 1920 e il 1940, Solo il tempo lo dirà, romanzo introduttivo dell’indimenticabile saga dei Clifton, conduce il lettore dalle banchine della classe operaia alle trafficate strade di New York City, dalle devastazioni della Grande Guerra allo scoppio del Secondo Conflitto Mondiale, in un viaggio memorabile al termine del quale il protagonista si troverà di fronte a un dilemma che non avrebbe mai immaginato di dover affrontare.

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Ross Poldark di W. Graham

Ross Poldark di W. Graham

I Poldark: Cornovaglia, 1783. Ross Poldark, figlio di un piccolo possidente morto da poco, torna a casa, esausto e provato, dopo aver combattuto per l’esercito inglese nella Rivoluzione americana. Ora è un uomo maturo, non più l’avventato ed estroverso ragazzo che aveva dovuto abbandonare l’Inghilterra per problemi con la legge. Desidera soltanto lasciarsi il passato alle spalle e riabbracciare la sua promessa sposa, la bella Elizabeth. La sera stessa del suo arrivo, però, scopre che, anche a causa di voci che lo davano per morto, la donna sta per convolare a nozze con un altro uomo. Non solo: Nampara, la casa avita, si trova in uno stato di abbandono, cui ha contribuito anche una coppia di vecchi servi, fedeli ma ubriaconi.

Devastato dalla perdita del suo grande amore, Ross decide di rimettere in sesto Nampara e di concentrarsi sugli affari che il padre ha lasciato andare a rotoli, tornando a coltivare le terre e lanciandosi nell’apertura di una nuova miniera. Viene aiutato dalla cugina Verity, dai due servi e da Demelza, una rozza ma vivace ragazzina che ha salvato da un pestaggio e che, impietosito, ha preso a lavorare con sé come sguattera. Nella terra ventosa di Cornovaglia si intrecciano i destini dei membri della famiglia Poldark, primo fra tutti il forte e affascinante Ross, ma anche della gentile Verity, di Elizabeth, tormentata da segrete preoccupazioni, e di Demelza che, diventata una bellissima donna, è determinata a conquistare il cuore dell’uomo che le ha cambiato la vita.

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Gente del sud. Storia di una famiglia. di R. Mastrolonardo

Gente del sud. Storia di una famiglia. di R. Mastrolonardo

Gente del sud: Agosto 1895, è tornato il colera. Romualdo Parlante, medico spaventato dalla virulenza del male, impone a sua moglie Palma, incinta del quarto figlio, di tornare immediatamente con gli altri bambini, nel loro paese d’origine in Puglia, dove troveranno rifugio in casa dei genitori di lui: Bastiano e Checchina.
È così che la luce della letteratura si accende sulla famiglia Parlante, protagonista di questo romanzo fluviale, che grazie all’intraprendenza del patriarca Bastiano sta emergendo dall’oscurità della storia, ritagliandosi  un posto sul piccolo, assolato e povero palcoscenico di quella terra insieme dura e ricca che è la Puglia.
La storia degli uomini e delle donne della famiglia: Aniello, Costanzo e soprattutto Cipriano, il bambino che Palma portava in grembo fuggendo da Napoli, Vincenzina, Gelica, Reginella…

La storia dei Parlante s’intreccia con quella tumultuosa dell’Italia: gli anni Dieci del ‘900; l’avventura coloniale e la prima guerra mondiale, in cui i giovani maschi della famiglia si gettano con slancio; gli anni dei primi, duri scontri sociali e poi l’avvento del fascismo; l’apertura al nuovo e le avvisaglie della modernità; la tragedia della seconda guerra mondiale e la fine di un mondo; poi la ricostruzione e il boom economico; i giorni nostri: un secolo intero carico di novità, sfide e  drammi che i Parlante affronteranno sempre con coraggio, determinazione, ambizione.
Frutto di anni di lavoro, Gente del Sud racconta le molte incarnazioni che l’amore assume nella vita: l’amore appassionato, capace di superare ogni ostacolo e convenzione, l’amore per la propria sposa o il proprio sposo, per i figli, per la propria terra, per la «roba», per il proprio Paese e le proprie idee.
Un romanzo-mondo capace di riaccendere la passione per le narrazioni senza tempo.
La celebrazione di una terra difficile e bellissima, la Puglia.

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Le saghe familiari più famose: perché leggerle e di cosa parlano

 

I formidabili Frank di M. Frank

I formidabili Frank di M. Frank

I Frank: Ogni infanzia racchiude in sé emozioni, esperienze e impressioni uniche destinate a plasmare irrimediabilmente gli adulti che saremo. Michael lo sa bene, e sa anche che la sua infanzia è stata eccezionale. È cresciuto a Laurel Canyon, sulle verdeggianti colline della Los Angeles degli anni Settanta, circondato dall’affetto delle famiglie dei genitori, legate a doppio filo essendo nate dai matrimoni di due coppie di fratelli. Ma c’è una persona in particolare che ha fatto di un’infanzia fuori dal comune il perfetto materiale per un romanzo di Henry James se avesse vissuto a Hollywood o per un film di Wes Anderson: zia Hank. Harriet Frank Ravetch, detta Hank, è una sceneggiatrice di Hollywood dalla personalità stravagante e magnetica: insieme a suo marito, lo zio Irving, anch’egli sceneggiatore, la donna, che non ha figli, si propone di far conoscere il mondo al nipote prediletto, trasmettendogli il suo punto di vista, il suo gusto, il suo «occhio» – insindacabile, ça va sans dire – per l’arte, la letteratura, gli oggetti e le persone. L’autore cresce così in un universo gerarchizzato inb. e n.b., buono e non buono, seguendo il precetto del creare «bellezza sempre».

Tra mercatini dell’antiquariato e negozi di arredamento, serate a teatro e battute shakespeariane imparate a memoria, la zia «rapisce» il nipote e si trasforma inconsapevolmente in un dispotico Pigmalione. Solo grazie a questa formazione totalizzante Michael potrà essere un Formidabile Frank degno del suo nome. Col passare degli anni, però, il bambino diventato un ragazzo si rende conto di dover prendere le distanze dagli zii per poter crescere. La voglia di indipendenza si scontrerà con la caparbietà irriducibile di Hank, che condiziona non solo Michael, ma anche l’intera famiglia. Ma questa eccezionale figura, una sorta di «zia Mame» realmente esistente, non è l’unica Formidabile degna di essere raccontata: ci sono la nonna Huffy e la nonna Sylvia, che si odiano ma vivono insieme da quando sono rimaste vedove; i genitori di Michael, Merona e Marty, trattati come eterni fratelli minori; lo zio Irving, la sua freschezza, i suoi riti e la sua devozione per la moglie. E poi ci sono i luoghi, che sembrano assecondare l’ascesa e il declino delle persone che li affollano: l’appartamento delle nonne a dieci minuti di macchina da Laurel Canyon, la sontuosa maison degli zii, il mondo segreto dello stanzino dello zio Irving, le camere d’albergo, le sistemazioni temporanee o le case di altri che soffrono del tocco magico delle decorazioni della zia Hank.

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Ritorno alla Villa delle Stoffe di A. Jacobs

Ritorno alla Villa delle Stoffe di A. Jacobs

La villa delle stoffe: Augusta, 1930. Marie e Paul sono incredibilmente felici. Il loro amore è più forte che mai e crescono in serenità il figlio di quattro anni, Kurt. Ma a causa della crisi economica, Paul deve lottare con tutte le sue energie per tenere in piedi la fabbrica di stoffe.

Finché un giorno la sua salute cede per un problema al cuore, e Marie è costretta ad abbandonare il suo amato atelier di moda per prendere ancora una volta le redini dell’azienda di famiglia e tentare di salvarla. È così che si imbatterà in una terribile scoperta, che potrebbe sconvolgere per sempre le vite di tutti i componenti della famiglia Melzer. Riuscirà a preservare l’eredità della Villa delle Stoffe e riportarla agli antichi splendori?

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La moglie coreana di Min Jin Lee

La moglie coreana di Min Jin Lee

La moglie coreana: Corea, anni Trenta. Quando Sunja sale sul battello che la porterà a Osaka, in Giappone, verso una vita di cui non sa nulla, non immagina di star cambiando per sempre il destino del figlio che porta in grembo e delle generazioni a venire. Sa solo che non dimenticherà mai il suo Paese, la Corea colpita a morte dall’occupazione giapponese, e in cui tuttavia la vita era lenta, semplice, e dolce come le torte di riso di sua madre. Dolce come gli appuntamenti fugaci sulla spiaggia con l’uomo che l’ha fatta innamorare per poi tradirla, rivelandosi già sposato.

Per non coprire di vergogna la locanda che dà da vivere a sua madre, e il ricordo ancora vivo dell’amatissimo padre morto troppo presto, Sunja lascia così la sua casa, al seguito di un giovane pastore che si offre di sposarla. Ma anche il Giappone si rivelerà un tradimento: quello di un Paese dove non c’è posto per chi, come lei, viene dalla penisola occupata. Perché essere coreani nel Giappone del XX secolo, attraverso tutte le tempeste che la storia riserverà a quegli anni densi e implacabili, è come giocare al gioco giapponese proibito, il pachinko: un azzardo, una battaglia contro forze più grandi che solo uno sfacciato, imprevedibile colpo di fortuna può ribaltare. “La moglie coreana” è una saga, intima e al tempo stesso universale, che attraversa quattro generazioni di una famiglia regalandoci personaggi appassionati che vivono, amano, lottano sotto un cielo indifferente come la storia stessa. In cerca di un posto da chiamare, finalmente, casa.

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La famiglia Karnowski di Israel J. Singe

La famiglia Karnowski di Israel J. Singer

La famiglia Karnowski: Israel J. Singer è un maestro dimenticato, rimasto per troppo tempo nel cono d’ombra del più celebre fratello minore Isaac B., Premio Nobel per la letteratura. La pubblicazione di questo libro ha quindi il sapore di un evento, e di un risarcimento: finalmente, il lettore potrà immergersi nell’affresco familiare in cui si snoda, attraverso tre generazioni e tre paesi – Polonia, Germania e America -, la saga dei Karnowski.

Che comincia con David, il capostipite, il quale all’alba del Novecento lascia lo shtetl polacco in cui è nato, ai suoi occhi emblema dell’oscurantismo, per dirigersi alla volta di Berlino, forte del suo tedesco impeccabile e ispirato dal principio secondo il quale bisogna “essere ebrei in casa e uomini in strada”. Il figlio Georg, divenuto un apprezzato medico e sposato a una gentile, incarnerà il vertice del percorso di integrazione e ascesa sociale dei Karnowski – percorso che imboccherà però la fatale parabola discendente con il nipote: lacerato dal disprezzo di sé, Jegor, capovolgendo il razzismo nazista in cui è cresciuto, porterà alle estreme conseguenze, in una New York straniate e nemica, la contraddizione che innerva l’intera storia familiare.

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Le saghe familiari più famose: perché leggerle e di cosa parlano

 

Una famiglia americana di J. C. Oates

Una famiglia americana di J. C. Oates

Una famiglia americana: Tutti ammirano i Mulvaney, tutti li invidiano. Sono un clan chiassoso e allegro, una famiglia perfetta; la loro fattoria nel nord dello stato di New York è una casa da fiaba abitata da uno stuolo di cani, gatti, cavalli, mucche e pecore, sempre piena di amici e parenti. Michael, il padre, ha un’impresa edile ben avviata, è conosciuto, rispettato, membro orgoglioso del country club. Sua moglie Corinne è una donna “nervosamente allegra”, visceralmente anticonformista, con una solida fede religiosa, la mente sempre in fermento, la passione per l’antiquariato e la politica. I figli conoscono soltanto valori saldi e fiducia nella vita: Mike junior è un campione di football, Patrick un genio in erba delle scienze naturali, il piccolo Judd l’adorante mascotte dei fratelli maggiori. Poi c’è Marianne, bella, dolcissima, sempre attenta agli altri, che si affaccia con un po’ di ingenuità ai suoi sedici anni.

Ma nel giorno di san Valentino del 1976, dopo il ballo della scuola, le accade qualcosa di terribile. Un “incidente” innominato e innominabile che avvelena la serenità della famiglia, spezza quei codici di comunicazione che permettevano ai Mulvaney di capirsi senza fatica, di riconoscersi come parte di un tutto. È un incantesimo malvagio, la famiglia perfetta non esiste più. L’affetto che li lega non riesce più a scorrere; l’evento drammatico li trasforma, li allontana; ciascuno combatte la sua lotta in nome della giustizia, della vendetta, o del perdono.

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La casa sull'argine. La saga della famiglia Casadio di D. Raimondi

La casa sull’argine. La saga della famiglia Casadio di D. Raimondi

 

La famiglia Casadio: La famiglia Casadio vive da sempre nel borgo di Stellata, all’incrocio tra Lombardia, Emilia e Veneto. Gente semplice, schietta, lavoratrice. Poi, all’inizio dell’Ottocento, qualcosa cambia: Giacomo Casadio s’innamora di Viollca Toska, una zingara, e la sposa. I discendenti della famiglia si dividono in due ceppi: i sognatori dagli occhi azzurri e dai capelli biondi, che raccolgono l’eredità di Giacomo, e i sensitivi, che hanno gli occhi e i capelli neri di Viollca, la veggente.

Da Achille, deciso a scoprire quanto pesa un respiro, a Edvige, che gioca a briscola con lo zio morto due secoli prima; da Adele, che si spinge fino in Brasile, a Neve, che emana un dolce profumo quando è felice, i Casadio vivono sospesi tra l’irrefrenabile desiderio di sfidare il destino e la pericolosa abitudine di inseguire i loro sogni. E portano ogni scelta sino in fondo, non importa se dettata dall’amore o dalla ribellione, dalla sete di giustizia o dalla volontà di cambiare il mondo. Ma soprattutto a onta della terribile profezia che Viollca ha letto nei tarocchi in una notte di tempesta… La saga di una famiglia che si dipana attraverso due secoli di Storia, percorrendo gli eventi che hanno segnato l’Italia: dai moti rivoluzionari che portarono all’Unità fino agli Anni di Piombo.

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Una famiglia italiana di A. Trigiani

Una famiglia italiana di A. Trigiani

Una famiglia italiana: Stati Uniti, 1925. Nata in una famiglia italiana emigrata nella cittadina di Roseto, in Pennsylvania, a quattordici anni Nella Castelluca sogna di diventare insegnante e di vedere un mondo diverso da quello della fattoria in cui vive. Ambiziosa e determinata, riesce a convincere i genitori a iscriverla alla Columbus High School. Quando conosce Renato Lanzara, un ragazzo affascinante e amante dei libri, Nella s’innamora perdutamente.

Tutto sembra andare per il meglio, ma una terribile notizia scuote la famiglia Castelluca: a causa di un’esplosione nella miniera in cui lavora, il padre della ragazza rimane gravemente ferito. Alla fine dell’estate, Nella lo sa, non potrà più tornare a scuola: alla fattoria hanno bisogno di lei. Oltre ad aiutare in casa, Nella inizia a lavorare in una lavanderia come stiratrice. Tra gli operai c’è un ragazzo della sua età, Franco Zollerano, che la corteggia dolcemente. Renato, il grande amore di Nella, è ormai lontano, e forse sposare Franco è la cosa giusta… Insieme potranno avere una famiglia e, se il destino lo vorrà, anche coronare il sogno di aprire una manifattura di vestiti. Perché per Nella e Franco, che hanno umili origini, una vita migliore è dietro l’angolo: l’importante è non dimenticare mai i propri valori

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I gerani di Barcellona. La saga dei Torres di C. Pobla

I gerani di Barcellona. La saga dei Torres di C. Pobla

La saga dei Torres: 1928. Le sorelle Torres abitano nella villa più bella di Málaga. Il padre l’ha costruita per loro, perché vivessero come delle principesse. Rosario, la maggiore, di una bellezza elegante e decisa, ama il canto ed è la preferita della famiglia. Remedios cresce nella sua ombra, comunque felice di dividere con lei i giochi nel loro posto magico: il giardino della villa, che di volta in volta si trasforma in un’isola deserta infestata dai pirati o in un castello incantato. Fino al giorno in cui l’idillio finisce. Una delle navi con cui il padre commercia spezie, tessuti e tappeti affonda. La bancarotta è una tragedia dalla quale l’uomo non si riprenderà più. Rosario e Remedios rappresentano il futuro della casata. Un fardello troppo pesante per due giovani donne.

Ma, come la pianta simbolo della loro famiglia, il geranio, devono essere forti e coraggiose. Devono pensare alla primavera che, immancabilmente, torna a sbocciare dopo ogni inverno. Ed è proprio un seme di quel fiore che portano con loro a Barcellona, dove decidono di ricominciare. Tra le vie della grande e colorata città, all’inizio si sentono perse e il loro legame è tutto quello che hanno per affrontare il presente. Eppure Rosario e Remedios, anno dopo anno, si scoprono più diverse di quello che immaginavano. Una fa di tutto per trovarsi un lavoro e un marito che possa darle sicurezza, mentre l’altra insegue ancora i propri sogni e si innamora di un uomo ribelle come lei. Ma anche quando sembra che si siano perse per sempre, i balconi e le finestre delle loro case saranno pieni di gerani in fiore. Non è possibile dimenticare le proprie radici. Perché entrambe hanno una missione: restituire l’onore alla famiglia Torres.

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I Goldbaum di N. Solomons

I Goldbaum di N. Solomons

I Goldbaum: Vienna, 1911. Sulla Heugasse, costruito con la pietra bianca più bella d’Austria, sorge il palazzo dei Goldbaum, una famiglia di influenti banchieri ebrei. In città si dice che siano così ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perché brilli per loro. Ben poco accade, dentro e fuori la capitale, su cui non abbiano voce in capitolo, e meno ancora senza che ne siano a conoscenza. Persino nei fastosi palazzi di Casa d’Asburgo. Rinomati collezionisti di opere d’arte, mobili di squisita fattura, ville e castelli in cui esporli, gioielli, uova Fabergé, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, i Goldbaum, com’è costume delle cosmopolite dinastie reali d’Europa, si sposano tra loro. Perché gli uomini Goldbaum continuino a essere ricchi e influenti banchieri è necessario, infatti, che le donne Goldbaum sposino uomini Goldbaum e producano piccoli Goldbaum. Anche la giovane, ribelle Greta Goldbaum deve rassegnarsi alla tradizione di famiglia e dire addio alle sue scapestrate frequentazioni nella ribollente Vienna del primo decennio del Novecento, sposando Albert Goldbaum, un cugino del ramo inglese della famiglia. Per una ragazza della sua estrazione sociale il matrimonio è una delle spiacevolezze della vita da affrontare prima o poi, e con questo spirito Greta lascia Vienna per la piovosa Inghilterra.

A Tempie Court, dove si trasferisce, la ragazza si sente estranea persino a se stessa: la nuova famiglia la tratta con rispetto, la servitù con deferenza e Albert è cortese e sollecito. Ma la sua presenza riesce a essere opprimente come una coperta pesante in una nottata troppo calda, e tra i due giovani si instaura una gelida, sottile antipatia. Al punto che Lady Goldbaum, la madre di Albert, decide di donare alla ragazza un centinaio di acri come dono di nozze, un giardino dove sentirsi finalmente libera da ogni costrizione. Alla silenziosa contesa di Temple Court si aggiunge, però, il fragore di ben altro conflitto: la prima guerra mondiale, il tragico evento che spazzerà via l’intero vecchio ordine su cui l’Europa si era retta per secoli. La corsa agli armamenti è tale che persino gli influenti Goldbaum, benché abituati a lavorare con discrezione dietro le quinte dei governi e delle dinastie reali, non possono alterarne il corso. Per la prima volta in duecento anni, la famiglia si troverà su fronti opposti e Greta dovrà scegliere: la famiglia che ha creato in Inghilterra o quella che è stata costretta a lasciare in Austria. Natasha Solomons dona al lettore una storia d’amore e al contempo getta uno sguardo nuovo sulla complessità dell’identità ebraica all’inizio del XX secolo e sul ruolo delle banche nei finanziamenti alla causa bellica.

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I fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovič Dostoevskij

I fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovič Dostoevskij

I fratelli Karamazov: “I fratelli Karamazov” si configura come la cronaca di una qualsiasi famiglia della provincia russa, contrassegnata dall’acerrimo contrasto tra la figura del padre, Fëdor, tirannico libertino, e i suoi quattro figli: Alesa, profondo conoscitore dell’animo umano, Dmitrij, un tenentino impulsivo, oscillante tra slanci di generosità e bassezze crudeli, Ivan, raffinato cultore dell’ateismo, e Smerdjakov, figlio epilettico e illegittimo e per questo condannato ai lavori più servili in casa. Quattro diverse personalità che trovano come punto di convergenza l’odio comune verso il padre.

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