TRAMA:
Terra 1949 – Narnia 2555. Il ciclo di Narnia è arrivato alla sua conclusione e tutti i personaggi dei sei romanzi precedenti vengono alla ribalta per salutare, dall’aquila Alidifuoco all’unicorno Diamante. Ma i veri eroi di questo “gran finale” sono Tirian, ultimo discendente dei re di Narnia, Jill ed Eustachio, che devono smascherare un assurdo impostore. Le forze del bene e del male si preparano alla battaglia decisiva, ma alla fine è al “cuore delle cose” che tutti dovranno guardare…
RECENSIONE:
“Negli ultimi tempi di Narnia, nei pressi della grande cascata a ovest della Landa della Lanterna, viveva una scimmia di dimensioni gigantesche. Era così decrepita e incartapecorita che ormai nessuno ricordava più quando fosse comparsa per la prima volta nella regione. Era uno degli esseri più intelligenti e allo stesso tempo più malvagi che si potessero immaginare. Viveva su una grande quercia, in una piccola capanna con il tetto di foglie e le pareti di legno, costruita sulla biforcazione di due rami enormi.”
Ultimo emozionante capitolo della saga di Narnia, “L’ultima battaglia” racchiude tutto quello che abbiamo visto, letto e imparato in questa lunga storia.
Il libro inizia con due personaggi, la scimmia Cambio e l’asino Enigma, che sfruttano una pelle di leone per spacciarsi per Aslan e comandare sul regno di Narnia.
Re Tirian, pronipote di Caspian, è così costretto a richiamare Eustachio e Jillian per farsi aiutare contro gli impostori ma Narnia ormai è stata compromessa, gli abitanti hanno perso la purezza e la sincerità di un tempo e nulla è più recuperabile.
Nonostante i due vengano smascherati nessuno ormai nel regno ha più fiducia in Aslan, così i due giovani e Tirian decidono di partecipare all’ultima battaglia del regno con la speranza di riportare Narnia all’antico splendore.
La loro decisione è però inutile e la battaglia è presto persa.
Eustachio, Jillian, Tirian e i fratelli Pevensie, accorsi in seguito per aiutarli nella battaglia, vengono buttati in una cella, dove li raggiunge Aslan.
Il leone ammette che il regno fantastico è ormai giunto al declino e per non soccombere al male si vede costretto a invocare l’apocalisse.
I fratelli Pevensie, spauriti, chiedono di poter tornare nel loro mondo ed è qui che le cose prendono una piega del tutto inattesa.
Essi, infatti, non possono più tornare indietro.
La cella in cui si trovano è in realtà un passaggio per un nuovo mondo in cui regna la pace e l’armonia. Un mondo in cui i buoni vincono, il male è un lontano ricordo e la magia non ha più confini.
Non posso andare oltre, non voglio rovinare un finale stupendo e inaspettato che è la degna conclusione di un’avventura fantastica.
Sembra assurdo, ma proprio per questo ultimo libro non voglio spingermi troppo in la nel racconto.
Lewis si è superato, ha saputo fondere un’avventura superba con un finale degno di un libro da adulti.
Se per i giovani lettori può essere difficile accettare un epilogo del genere, per gli adulti è la conclusione di una lunga lezione su come sia facile perdere la strada giusta cedendo alle tentazioni e su quanto il volere del creatore sia un qualcosa al quale non ci si può opporre.
Un finale coinvolgente, avventuroso e denso di messaggi in parte velati.
Uno scrittore superbo per una saga stupenda ed è sicuramente difficile lasciare andare i personaggi che abbiamo imparato ad amare.
Ma se da una parte c’è la malinconia che si prova con la fine di un viaggio, dall’altra troviamo un bagaglio di esperienze e insegnamenti di tutto rispetto.
Raccomando la lettura delle Cronache di Narnia a giovani e adulti che hanno voglia di imparare sempre qualcosa di nuovo, di rispolverare vecchi valori e di immergersi in un mondo fantastico che difficilmente si possono trovare in altre saghe.
“La lunga notte è finita: inizia il nuovo giorno. Il sogno è terminato e questo è il momento del Grande Risveglio.”
Recensione a cura di: Mirtilla Malcontenta
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