Ci sono autori che fanno successo e altri no.
Ci sono autori che meritano visibilità, altri no.
Tra quelli che meritano successo e visibilità, ce n’è uno che è veramente in gamba.
Non lo dico per campanilismo visto che è astigiano come me ma perché realmente sa scrivere e tenere incollati alle sue parole i lettori.
Ma non solo! Sa fare ricerca. Niente è campato in aria. Tutto quanto è scritto ha solide basi storiche e culturali.
FABRIZIO BORGIO
Infatti naviga tra leggende e anedottica locale, tra ricordi dei nonni, voci narranti di un tempo lontano quando la religiosità si mescolava alla superstizione e al folclore.
Studia queste leggende. Le approfondisce tanto da scoprire che le masche nostrane, le streghe piemontesi, dispettose e/o cattive, sono il regalo degli antichi Celti che nei secoli passati vennero in Piemonte e ci si stabilirono.
Masche nostrane di antica origine irlandese, quindi… divertente! E curioso!
Nei suoi libri, Fabrizio ha dato vita ad un personaggio tipicamente piemontese, Stefano Drago, ispettore di un fantomatico DIP, dipartimento per le indagini paranormali.
Perchè c’è il termine tipicamente? Perchè come noi è una persona chiusa, restia a confidarsi e a sprecar parole quando non sono necessarie. Però, lavora come “un mulo”, nostro modo di dire che significa a testa bassa, senza alzar la testa e fermarsi.
Quasi tutti i personaggi piemontesi dei suoi romanzi sono così.
Uomini burberi oppure stranamente loquaci dopo qualche bicchiere di vino m senza dir nulla di importante.
Donne anziane paurose delle “l’istorji”, le storie narrate quando erano piccole.
E poi ci sono loro, le creature del paranormale. Le masche crudeli che uccidono lasciando come firma l’impronta bianca di una mano. Gli spiriti più oscuri che danno vita ad una sorta di menhir. Un bosco che si anima di presenze tetre e paurose, invisibili e imprevedibili nelle loro manifestazioni. Persone all’apparenza normali ma che possiedono doti speciali. Che entrano in contatto con il menhir o perché settimini (nati di sette mesi) possiedono capacità paranormali.
MASCHE
La voce di pietra…. LA MORTE MORMORA IL SETTIMINO
Ecco! Questi sono i titoli dei libri in cui il grande amore per le nostre radici storiche e le tradizioni e l’enorme sforzo per indagare a fondo tra verità e fantasia viene fuori alla grande.
Da fare veramente tanto di cappello all’autore.
Nel contempo, ha anche creato un nuovo personaggio, Giorgio Martinengo, un investigatore privato “normale” e non oltre le righe.
VINO ROSSO SANGUE
è il primo libro di questa nuova serie e in cui Martinengo si ritrova ad indagare tra enoteche, cantine sociali, vini pregiati e intrallazzi vari. Molto attuale.
Anche qui, però, alla base del giallo ci sono le ricerche effettuate da Fabrizio tra fatti in parte realmente accaduti e poi rielaborati per il romanzo.
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2 risposte
Grazie a te per l’ospitalità, Mirtilla.
Ho letto tutti gli scritti di Borgio e lo apprezzo per la sua cultura e per la capacità di trasmette amore per la sua terra.
Analitico e preciso nella narrazione delle vicende in cui egli stesso è un pò alter ego dei protagonisti dei suoi romanzi, non a caso anche lui è “settimino”.
Patty me lo ha fatto conoscere e questa sua recensione spero lo faccia conoscere a molti altri