Recensione “Black Out” di David Berti e Gaetano Insabato
Tempo stimato di lettura: 2 minutiRecensione “Black Out” di David Berti e Gaetano Insabato
Trama:
Renzo, giornalista alla continua ricerca della verità che si cela dietro i più inquietanti e drammatici eventi che caratterizzano i nostri giorni.
Mary, medico impegnato in missioni umanitarie sempre in viaggio in Paesi a rischio, dove la barbarie sembra aver preso il posto della civiltà.
Entrambi i protagonisti, sulla soglia dei quaranta e delusi da relazioni fallimentari, sono accomunati dall’amore per il loro lavoro e da un’indefinibile inquietudine esistenziale. Due vite parallele destinate a non incontrarsi, se un Blackout, apparentemente casuale, non le portasse letteralmente a scontrarsi, all’aeroporto di Fiumicino, poco prima dell’imbarco di Renzo per New York e di Mary per la Siria.
Un viaggio che da Firenze, dove entrambi vivono, passando per la splendida terra di Maremma, li condurrà in luoghi affascinanti e misteriosi, come la meravigliosa Istanbul.
Un enigma, pervenuto a Mary per mezzo di un anziano pescatore e a Renzo tramite una cartomante, legherà il loro destino. Sullo sfondo la bellissima isola d’Elba e la leggenda dell’innamorata di Capoliveri, che per mezzo di un trascendente filo che congiunge insieme passato e futuro, sembra risolversi nella storia presente dei nostri personaggi. Cosa spinge realmente Renzo ad andare a New York e quale verità sta cercando, nascosta dietro i più sanguinosi conflitti che affliggono il nostro pianeta?
Black Out
Recensione:
“Black out” è uno di quei libri che permette di sognare ad occhi aperti ma anche di riflettere. Lo stile è semplice, scorrevole con alternanze nella narrazione. Il lettore nelle prime pagine si troverà in Toscana nel 2015 e successivamente sarà proiettato in un’epoca lontana nel 500 a Capoliveri.
Leggerà pagine che assomiglieranno quasi ad una favola con la storia d’amore di Mary e Lorenzo e subito dopo verrà catapultato nel 2016 con riflessioni e racconti di grande attualità: la situazione in Siria, i bombardamenti, il traffico di organi, le notizie riportate dai tg. Una storia romantica, drammatica e riflessiva che potrebbe essere quasi pensata come la sceneggiatura di un film e che ha come filo conduttore il cuore.
Si perché quello che i due autori vogliono dirci, a mio avviso, è che qualunque cosa accada bisogna sempre ascoltare il proprio cuore. Quante volte per paura di sbagliare non lo ascoltiamo? Quante volte lo mettiamo a tacere pensando sia la cosa più giusta da fare?
Un romanzo non semplice da definire o catalogare in un genere letterario specifico forse perché ha diversi elementi racchiusi in esso, che ci invita a riflettere sul valore della vita e di ogni singolo istante.
Credo che in una storia quando uno scrittore riesce a trasmettere emozioni e a farci identificare con uno dei personaggi abbia scritto qualcosa di bello e coinvolgente.
Personalmente ho apprezzato molto questo libro per la genuinità e l’umanità dei protagonisti che vivono le loro vite seguendo le proprie attitudini e i propri pensieri. Ciò che invece mi sono piaciute un po’ meno sono state alcune descrizioni che ne hanno rallentato la lettura.
In sostanza è un libro che consiglierei a tutti gli appassionati di letteratura e soprattutto a coloro che vogliono mettersi in gioco leggendo qualcosa di diverso. “Black out” é assolutamente un bel regalo da trovare sotto l’albero.
Potete trovare il libro qui:
Recensione per Le fiamme di Pompei
Voto:
Recensione di:
Miriam SalladiniScheda libroTitolo: Black Out
Autore: David Berti Gaetano Insabato
Data pubblicazione*: 01/01/2016
Editore: Innocenti Editore
Lingua: Italiano
Genere: Narrativa
ISBN: 8898310625
Autore recensione: Miriam Salladini
Valutazione recensione: 3
*Se giorno e mese risultano 01/01 la data esatta può essere non pervenuta.
Bella e semplice recensione che da l’idea del contenuto del romanzo che sembra molto interessante soprattutto dato il fatto che è stato scritto da degli esordienti che sembrano avere grosse opportunità con questa opera tutta italiana ma che già mi fa ricordare da vicino qualche autore straniero che ho già letto. Molto probabilmente lo leggerò!