Recensione Adelphi “Il passeggero del Polarlys” di Georges Simenon
Trama:
Ancor prima che, in una nebbia glaciale, il Polarlys lasci il porto di Amburgo, il capitano Petersen fiuta la presenza di quello che i marinai chiamano il malocchio, e intuisce che non sarà uno dei soliti viaggi – anche se ci sono gli stessi ufficiali che conosce da anni, e l’abituale carico di macchinari, frutta e carne salata che in Norvegia verrà scambiato con uno di merluzzo, olio di foca e pelli di orso.
Da subito, per dire, quell’olandese di diciannove anni che la compagnia gli ha mandato come terzo ufficiale – un ragazzino, pallido e magro nella sua uniforme impeccabile, appena uscito dalla scuola navale – non gli piace granché. E ancor meno gli piace il vagabondo che il capo macchinista ha raccattato sul molo per sostituire un carbonaio malato. Così come non può non preoccuparlo il fatto che uno dei cinque passeggeri sia scomparso nel nulla dopo essersi registrato.
E soprattutto che tra quelli rimasti ci sia lei, Katia Storm: una specie di biondissima, filiforme, ambigua creatura, dotata di un guardaroba raffinato e di un fascino perturbante. Un’apparizione decisamente incongrua a bordo del tutt’altro che lussuoso Polarlys. Né gli eventi, anche sanguinosi, che si verificheranno a bordo via via che il mercantile si spingerà verso il buio e il gelo della notte polare saranno in grado di tranquillizzare il capitano…
Recensione:
Il malocchio
“E’ una malattia che colpisce tutte le navi, in tutti i mari del globo,
e le cui cause appartengono al vasto, sconosciuto universo che chiamiamo Caso.
I primi sintomi, per quanto benigni, non possono sfuggire all’occhio di un marinaio.
Tutt’a un tratto, senza ragione, una sartia si spezza come una corda di violino e
strappa un braccio a un gabbiere…….
….Non si può ancora parlare di malocchio.
Il malocchio comporta una serie di sventure.
Ma è raro che la cosa finisca lì, che la notte seguente,
o l’indomani, non accadano altri disastri.”
Così inizia uno dei libri più belli e singolari che io abbia mai letto.
Ed è proprio vero quello che pensa il capitano Petersen a proposito del malocchio, quando ti si attacca non se ne va più e niente e nessuno riuscirà a bloccare la serie di sfortunati quanto singolari eventi che seguiranno.
E’ da subito intuibile che qualcosa non va, non solo per il carbonaio improvvisamente malato e prontamente sostituito con un delinquente, e nemmeno per il giovane marinaio presentatosi a servizio senza alcun preavviso e senza nessuna esperienza nautica; quello che più angoscia e preoccupa il nostro esperto protagonista è senza dubbio la bellissima donna che si imbarca senza ragione apparente sul Polarlys.
Lei, le sue valige cariche di vestiti d’alta moda, la sua scia di alcol e profumo; tutto causa ansia e preoccupazione al capitano che presto si ritroverà a subire sia il fascino che le sventure che la donna porta con sè.
Notti gelide e burrascose, giornate nebbiose e freddissime, la nave che attracca a fatica nei piccoli e affollati porti della Norvegia e poi lui, il morto.
Il capitano Petersen dovrà fare i conti con più di un problema senza soluzione apparente e dovrà richiamare tutte le sue conoscenze nautiche per sopravvivere a una delle traversate più difficili mai raccontate.
Considerazioni:
Georges Simenon.
Simenon, un maestro.
Non si può recensire Simenon, si può solo raccontarlo sperando di non rovinare con le proprie parole i capolavori usciti dalla sua penna.
Simenon è impeccabile. Simenon è un genio della letteratura.
Quando leggi un suo libro entri completamente nella storia.
Lui ti assorbe, ti trascina via dal tuo mondo per lasciarti sola in balia di storie che sconvolgono e coinvolgono e poi ancora ti ritrovi sola, di nuovo nella tua vecchia vita, con la sensazione di aver perso qualcosa e di aver sognato senza dormire, di aver vissuto una vita che non ti appartiene ma che hai apprezzato fino in fondo.
Quando leggi i suoi libri puoi solo limitarti ad apprezzarli e a ringraziarlo per aver ancora una volta condiviso con noi una parte del suo genio.
Le fiamme di Pompei
Potete trovare il libro qui:
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