Recensione “Allison Carter – Il caso Bright” di Claudia Crocioni
Trama:
La monotona quotidianità della cittadina di Bluehill viene spezzata dal rapimento di tre giovani donne, e con essa anche quella di Allison Carter, detective del dipartimento di polizia cittadina. Sarà infatti costretta a buttarsi a capofitto in un’indagine surreale dove niente fila e i conti sembrano non tornare mai. Quando gli indizi e i testimoni la spingono a credere che il colpevole abbia a che fare con il Naticode, il malfamato nightclub sulla strada statale poco fuori città, Allison dovrà anche far fronte ai suoi fantasmi personali e sconvolgere di nuovo la sua vita privata.
“La scrittura è agile, veloce ma allo stesso tempo psicologicamente introspettiva, le atmosfere sono quelle del thriller, dove la violenza irrompe in una piccola realtà cittadina, ma soprattutto i personaggi, che si mostrano al lettore nudi, senza filtri, in preda a passioni ed emozioni tangibili.
Sarà una scia di efferati delitti, sarà la spirale di dolore che avvolge ogni cosa, sarà la fragilità che accomuna uomini e donne soli, in balia di un destino spesso crudele, ad avvicinare i due protagonisti principali, Allison Carter, detective coraggiosa dal passato difficile, e Aaron Fisher, il ragazzo che, gradualmente, riuscirà a far breccia nel suo cuore indurito dalla vita. L’adrenalina cresce, l’uso del flashback e della narrazione in prima persona dei vari personaggi conferisce freschezza ed empatia verso il lettore, l’epilogo è una sorpresa continua, che spiazza il lettore con sapienza: chi entra nel mondo di Allison Carter, difficilmente ne esce.”
Recensione:
Quando la tranquilla cittadina di Bluehill viene sconvolta da una serie di misteriose sparizioni, legate al malfamato night club Naticode, la detective Allison Carter si trova immischiata in un’indagine pericolosa, in cui deve scegliere di chi fidarsi e fare i conti col suo burrascoso passato.
Data la moltitudine di pseudo thriller in circolazione con donne protagoniste, tutte ribelli e affascinanti, segnate da passati di violenze e soprusi e affiancate da partner paterni e razionali, il rischio di ripetersi è alto. Dalla rodata Gimènez-Bartlett alla debuttante Angela Marsons, il giallo al femminile sta prendendo piede con grande successo, tanto che perfino Zafòn lo ha utilizzato nel suo ultimo lavoro. Il pericolo è che, al lungo andare, questi esperimenti risultino poco credibili e si confondano un po’ i generi, come succede, in parte, in questo caso.
Per gli amanti del thriller la trama potrebbe rivelarsi un po’ debole, a tratti ingiustificatamente lenta e con eccessi “rosa” poco pertinenti. Ma i punti forti sono numerosi: la struttura a ritroso, con anticipazioni e flashback, è intrigante, i diversi punti di vista aiutano la caratterizzazione dei personaggi, lo stile è attuale, immediato, facile.
La storia d’amore, ingenua e piccante, non è bilanciata con il resto, occupa troppo spazio, ci si aspetterebbero più coerenza da parte dei personaggi e linearità col genere del libro. Al contrario, la freddezza della detective è ben delineata, soprattutto nella seconda parte, più concentrata sull’indagine e con maggiore azione, dove le redini del giallo vengono abilmente riprese. L’autrice è abile, decisa, informata. Mantiene un’esposizione quasi televisiva del racconto, le descrizioni sono spesso scenografiche e, immaginando lo svolgimento, sembra di trovarsi dentro una serie tv.
Claudia Crocioni ha abilmente lasciato spazio, tramite accenni e “non detti”, a un seguito o, ancor meglio, a una successione di episodi con gli stessi protagonisti, seguendo la tendenza editoriale attualmente in voga. La freschezza della scrittura, lo studio dei particolari e il carattere giovane della narrazione sono le armi vincenti su cui puntare per questa scrittrice. Da monitorare.
Ero scontento delle persone, gli dai una mano e loro si prendono il braccio, la spalla, la clavicola e molto altro. Tutti restano in superficie, tutti pensano di sapere e di potere.
Potete trovare il libro qui:
MargheBia
Le fiamme di Pompei
Voto 3 fiamme su 5