Recensione “Artemis Fowl Vol. 1” di Eoin Colfer Edito da Mondadori
Trama:
Chi è Artemis Fowl? Un genio? Certo, visto che gioca con la tecnologia come altri giocherebbero con i soldatini. Un criminale? Indubbiamente, non a caso discende da un’illustre stirpe di malfattori. Ma Artemis è soprattutto colui che ha ideato il colpo più audace di questo secolo: impadronirsi dell’oro che il Piccolo Popolo custodisce gelosamente da millenni. Questo, dunque, è il racconto della sua guerra privata con fate, folletti, gnomi e troll e, soprattutto, con la superpoliziotta elfica Spinella Tappo.
Recensione:
Artemis Fowl è un ragazzino di 12 anni, un genio, il figlio di un appassionato d’arte ma – soprattutto – Artemis Fowl è un criminale come il padre.
Ed è proprio dal padre che parte questa storia. La famiglia Fowl vive in una tenuta isolata dalla civiltà in cui si possono ammirare le opere d’arte più ricercate al mondo e gli ultimi ritrovati di tecnologia. Quella tecnologia che giusto uno 007 saprebbe usare.
Il padre di Artemis è scomparso al largo delle coste russe proprio quando ha deciso di iniziare a fare affari legalmente, e ora i soldi della famiglia iniziano a scarseggiare.
Mamma Fowl è impazzita, si è chiusa in soffitta in un momento di disperazione e trascorre le sue giornate immaginando che il marito sia ancora con lei.
Artemis è solo e deve farsi carico della dimora, del mantenimento dei Leale, la famiglia che da generazioni fa da scorta ai Fowl, e di recuperare i soldi per trovare suo padre.
Il nostro piccolo protagonista sente che il padre è ancora vivo e nel corso della storia esterna più volte i suoi dubbi su come sia andata veramente l’esplosione al largo delle coste della Russia. Ma per cercarlo ci vuole un grosso capitale. Capitale che può trovare solo architettando un piano diabolico che comprende oro, riscatti e il Popolo fatato che vive sottoterra.
Si, il popolo magico esiste e Artemis è riuscito a decifrare il loro linguaggio impossessandosi del Libro, il vecchio volume che custodisce tutte le informazioni e le leggi che disciplinano la vita dei fatati da centinaia di anni.
Basta poco: un rapimento, un riscatto e una montagna di lingotti d’oro non tacciabili.
Ed è così che entra in scena Spinella Tappo, membro poco stimato ma molto capace della LEP e incursore abilissima. Spinella è piccolissima (1 mt di altezza) ma esplosiva e tenerla prigioniera in casa Fowl sarà una delle cose più difficili che Artemis dovrà affrontare in questa avventura.
Inizia in questo modo il rapporto di poco amore e tanto odio tra il nostro protagonista e le fate e i folletti che popolano il sottoterra.
Tra tecnologia all’avanguardia, armi che nemmeno possiamo ancora immaginare di costruire e lotte mozzafiato la trama scorre velocissima e ci porta ad un finale inaspettato.
Artemis Fowl è sicuramente un personaggio interessante, ha un atteggiamento da duro e un QI che fa invidia ai migliori scienziati. E come ogni cliché sui geni criminali, Artemis è solo. Non ha amici, gode esclusivamente della compagnia e del rispetto di Leale, il suo amico/guardia del corpo di molti anni più grande che ha dedicato la sua vita alla salvaguardia dei Fowl.
Questo rapporto padre-amico-scorta è il più vero e genuino che Artemis possa vantare.
Ma sono sicura che con i prossimi libri si instaureranno nuovi rapporti di fiducia e amicizia, proprio da dove mai potremmo aspettarci.
Non voglio spoilerare, il libro è bello e si legge tutto d’un fiato. Non concordo con chi dice che è per bambini, è estremamente godibile a ogni età. Basta avere voglia di avventura.
Sono molto felice che Mondadori abbia riportato in libreria questa saga, la cercavo da tempo ma l’edizione precedente – rilegata – era introvabile.
Ora che li ho tutti e sette e sono già al metà del secondo mentre scrivo questa recensione, posso finalmente dire di aver iniziato una delle saghe che più mi incuriosivano.
Avanti col prossimo volume!
Tempo di lettura: 2 giorni
Cosa ho ascoltato durante la lettura:
Potete trovare il libro qui:
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