Recensione Fanucci Editore “Il cavaliere solitario” di Larissa Ione
Trama:
Sono qui. Cavalcano insieme. Possono fermare l’Apocalisse o lasciare che si scateni. Arriva il quarto, emozionante capitolo dei Cavalieri della Libertà. Le profezie, rimaste inascoltate, stanno per avverarsi. Jillian Cardiff si è rifugiata in un luogo isolato sulle Montagne Rocciose per dimenticare l’attacco del demone che l’aveva quasi uccisa.
Ma la sua pace viene presto interrotta al ritrovamento di un affascinante sconosciuto, un uomo senza memoria che lei salva dal congelamento. Bello, dolce e protettivo, Reseph ricorda solo il suo nome e sembra proprio il tipo di cui ci si possa fidare. Reseph non ha idea del perché sia comparso nella vita di Jillian, sa solo che vuole restarci.
Non sa ancora che ha portato con sé una scia di violenza, soprannaturale e feroce. Quando scoprirà di essere Pestilenza, il Cavaliere della devastazione, lui e Jillian dovranno affrontare la sfida più grande di tutte: sconfiggere gli orrori del passato per riscattare un futuro che entrambi profondamente desiderano.
Recensione:
Ho aspettato tre anni per leggere questo libro, perché nelle librerie risultava introvabile, ma
finalmente ci sono riuscita.
Reseph, finalmente libero da Pestilenza, viene trovato nella neve da Jillian, un’umana che in passato
era stata attaccata da demoni, che lo porta in casa salvandolo dal congelamento.
Quando Reseph si
sveglia ricorda solo il suo nome e null’altro, ma ha qualche vago sentore di ciò che era (ad esempio,
quando Jillian prepara il curry lui sa che quello è un cibo che gli piace). Reaver, l’Angelo Custode
dei buoni, l’ha liberato da Sheoul (l’inferno) cancellandogli la memoria per evitare che Pestilenza
possa ricomparire nella coscienza di Reseph.
I suoi fratelli, Thanatos (Morte), Limos (Carestia) e
Ares (Guerra) lo credono morto, pensano di averlo pugnalato con l’unico pugnale in grado di
ucciderlo, ma in realtà Reaver gli aveva fatto usare il pugnale che ha richiuso il sigillo di Pestilenza:
se Reseph dovesse riacquistare la memoria, Pestilenza sarebbe pronto a tornare. Come fare per
salvarlo?
Il Cavaliere Solitario, a differenza degli altri libri de “I Cavalieri della Libertà”, non segue lo
schema lei conosce lui – Pestilenza mette i bastoni fra le ruote alla coppia e il Cavaliere in questione
salva il proprio partner – i due possano sposarsi e vivere serenamente il loro amore, ma questo
romanzo si concentra su Reseph e il suo dover combattere e controllare la sua parte oscura, cercare
di rimediare ai danni causati da Pestilenza e la speranza di poter riacquistare la fiducia da parte dei
suoi fratelli, a cui ha fatta parecchio male.
Inoltre in questo libro ci sono dei colpi di scena e delle rivelazioni riguardo alcuni personaggi. È
anche bello conoscere Reseph com’era da buono, e la cosa bella è che volendo potremmo terminare
qua la serie.
Ti lascia in sospeso riguardo delle questioni, però i quattro libri, uno per ogni
Cavaliere, sono stati letti, e in seguenti non sono stati tutti tradotti e pubblicati in Italia (una cosa
che odio, se iniziano a tradurre e pubblicare una serie, non possono poi lasciare i lettori a metà
serie!) ma questo è tutto un altro discorso, che andrebbe affrontato con le case editrici.
Le fiamme di Pompei
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