Recensione Fanucci Editore “L’isola del dottor Moreau” di H. G. Wells
Trama:
Chi mai potrebbe credere alla storia raccontata da Edward Prendick? Stando alle sue memorie, scampato a un naufragio nelle acque del Pacifico, sarebbe stato tratto in salvo da un vascello che trasportava animali esotici, comandato da un capitano dedito all’alcol.
Su quel vascello avrebbe conosciuto un tale Montgomery e il suo deforme servitore M’ling, insieme ai quali sarebbe sbarcato su un’isola vulcanica abitata da esseri singolari e spaventosi, a metà tra uomini e bestie. L’unica presenza umana sull’isola sarebbe stata quella del dottor Moreau, uno scienziato specializzato in perversi esperimenti di vivisezione dai quali quelle strane creature avrebbero preso vita.
Ma, a quanto racconta Prendick, non tutto sarebbe andato secondo i piani: gli uomini-bestia avrebbero cominciato a maturare una propria coscienza e si sarebbero ribellati al loro creatore. A salvare Prendick da una morte certa quanto atroce, sarebbe stato un battello alla deriva con due cadaveri a bordo, grazie al quale l’uomo avrebbe finalmente ripreso il mare. A Londra, dove è riuscito a tornare, sono in molti a credere che Edward Prendick sia solo un pazzo…
Recensione:
“La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è
una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono.”
C. Darwin
Seconda tappa del ciclo di recensioni dedicate a H. G. Wells, oggi parliamo del libro “L’isola del dottor Moreau”.
In questo volume Wells ci parla di una nuova frontiera della fantascienza.
Abbandoniamo temporaneamente i viaggi nel tempo e ci avviciniamo a un mondo nuovo che mai avevo approfondito prima, le mutazioni genetiche e le sperimentazioni sugli animali.
Il protagonista di questo romanzo è Edward Prendick che, con delle memorie, ci racconta cosa verosimilmente successe molti anni addietro quando dopo un naufragio venne soccorso e portato “in salvo” sull’isola del dottor Moreau.
Sull’isola Prendick apprende quali nuove frontiere della scienza sono state sondate dal genio incompreso di Moreau e del suo aiutante Montgomery.
Moreau, ripudiato dalla società e dalle associazioni mediche, si è rifugiato in questa isola misteriosa dove per anni ha sperimentato indisturbato su molte razze animali compiendo uno scempio e un abominio degno solo di un pazzo.
L’esilio ha dato modo al dottore di continuare con i suoi esperimenti lontano dalle critiche dei colleghi e di procedere indisturbato con le sue folli operazioni chirurgiche.
Tanta è l’angoscia di Prendick quando realizza cosa succede sull’isola e quali sono le devastanti conseguenze sull’equilibrio psicofisico delle creature vittime delle sperimentazioni.
Testa, zampe, corpo, code….tutto viene mischiato al fine di rendere ogni razza animale il più simile possibile all’uomo. Le atrocità, la sofferenza, le barbarie compiute dal dottor Moreau portano Prendick a ribellarsi e cercare di scappare da quello che doveva essere un rifugio e che invece si è rivelato un inferno.
I lamenti strazianti nel cuore della notte, le inquietanti creature che lo spiano dietro i cespugli, la follia lucida del dottore…tutto spinge il protagonista a tentare fughe disperate. Ma c’è sempre qualcosa che gli impedisce di salvarsi, di scappare. E’ l’idea di poter fare qualcosa per porre fine allo scempio che si compie davanti ai suoi occhi.
Ma qual è lo scopo di Moreau?
Elevare le specie animali alla più alta forma di vita, l’essere umano.
Umanoidi quindi, esseri non più animali e non propriamente persone.
Prendick, scienziato moralmente saldo, inorridisce di fronte ai terribili esperimenti condotti sull’isola ma a niente servono le proteste, Moreau continua a seviziare innocenti vite.
Il dolore, spiega il dottore folle, è più un fatto mentale che fisico e quindi vale la pena sopportarlo per una causa così grande. Sta elevando quelle povere anime dai basilari istinti animali a umanoidi in grado di pensare e provare sentimenti simili alle persone.
Prestarsi al gioco del dottore e chiudere gli occhi davanti a tanto dolore, o agire e mettere fine a una delle più grandi follie che siano mai state compiute?
L’isola del dottor Moreau è stato scritto circa 122 anni fa, ma è tutt’ora valido come monito per la società moderna.
I temi principali sono ancora adesso fonte di preoccupazione e grandi dibattiti in termini scientifici e sociali. Possiamo soprassedere al dolore per raggiungere uno scopo più grande?
E’ giusto ignorare il dolore che l’uomo procura all’animale per ottenere svolte scientifiche?
Gli animali sono davvero inferiori a noi?
Nonostante tutto quello che ad oggi la società rappresenta, con le guerre e le sue lotte intestine, l’uomo ha ancora la presunzione di considerarsi una razza superiore. Il nostro linguaggio e il nostro modo di vivere ci fa sentire migliori rispetto a ogni razza esistente e spesso dimentichiamo chi siamo davvero.
Wells fa proprio questo, ricordarci chi siamo.
In parte mostri disposti a torturare per un bene superiore, in parte santi quando decidiamo che nulla giustifica il dolore che noi procuriamo agli altri.
Darwin ci ha spiegato in modo semplice più di un centinaio di anni fa quello che siamo davvero con una pungente e ironica valutazione dell’uomo stesso…
“L’uomo nella sua arroganza si crede un’opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali.”
L’isola del dottor Moreau è una grande rivelazione.
In modo semplice e caustico ci porta a mettere in discussione i principi di una società che si evolve e al contempo resta sempre ferma allo stesso punto; ripete gli stessi errori allo scopo di progredire e si ritrova eternamente al punto di partenza. L’uomo fa tutto in nome della propria gloria, svaluta ogni altra razza perché si sente superiore e poi si ritrova a compiere atti che solo lui ha il coraggio di perpetrare.
Non troverete mai un animale intento a compiere atrocità su altri esseri viventi per elevarli a qualcosa di più grande.
Troverete sempre però, almeno un uomo disposto a procurare dolore ad altri esseri viventi per sentirsi Dio.
Libro consigliassimo.
Potete trovare il libro qui:
Le fiamme di Pompei
Nessuna risposta.