Recensione Fazi Editore “Gli anni della leggerezza – La saga dei Cazalet primo volume” Elizabeth Jane Howard
Trama:
È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè a letto al mattino, e a cena si va in abito da sera.
Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnata appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare.
Recensione:
I Cazalet, la numerosa famiglia borghese protagonista di questa serie, iniziano a raccontarci la loro vita nelle due estati precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Tutto il libro si snoda in un racconto leggero – ma non frivolo – e ben studiato sulle radicate tradizioni inglesi di quei tempi.
La lettura inizia da una stanza in soffitta, dove la servitù si alza ogni mattina pronta ad affrontare una lunga e dura giornata volta a soddisfare i signori e le signore arrivati dalla grande città per passare le vacanze in campagna. Poco per volta incontriamo tutti i protagonisti, arrivano con i loro bagagli e i loro cuori infranti come in una melanconica parata. Nel corso dei giorni le auto dei Cazalet sfilano sul vialetto del Generale e della Duchessa per unirsi a quella che pensano sia solo una delle tante lunghe e quiete estati in famiglia.
L’autrice non ci presenta i personaggi, ci porta invece nelle loro case e come dei piccoli spettatori invisibili li seguiamo su e giù dalle grandi scalinate presi da frenetici preparativi per le partenze. C’è chi non vuole lasciare la propria casa e chi invece non vede l’ora di andarsene per rivedere i parenti, o per scappare da ricordi che li intrappolano in una rete invisibile di rimorsi e colpe.
C’è chi vuole assolutamente partire per andare a cavallo con i cugini e arrampicarsi sugli alberi, e chi non vede l’ora che tutti partano per potersi dedicare agli amori nascosti.
C’è la donna bellissima e apparentemente vuota che desidera affermarsi in una famiglia che la fa sentire sempre a disagio, e poi ci sono la Duchessa e il Generale. Loro, invece, aspettano in campagna che tutta la grande famiglia si riunisca per lamentarsi del baccano e sorridere di nascosto della compagnia tanto sperata. In fondo la borghesia inglese è questa, mascherare felicità e disperazione dietro mezzi sorrisi e poi gioire e piangere solo quando nessuno ti vede.
Considerazioni:
La Howard riesce a raccontare moltissime storie in un solo libro, ogni personaggio prende una precisa posizione nella storia e come in un complicato ballo di cui però non si conoscono i passi si trascina fino alla fine del libro riscoprendosi tanto simile quanto diverso da ciò che la società e la famiglia si aspettano da lui.
Le ambientazioni sono stupende, sia la città che la campagna sono descritte in modo esemplare e mai pesante. Non ci si perde in noiose descrizioni, ma possiamo chiudere il libro con la piacevole sensazione di aver cavalcato nella campagna inglese dei primi ‘900 senza mai esserci alzati dalla poltrona.
Amavo già la perfetta imperfezione della borghesia inglese, ma con questo libro ho scoperto che in fondo non erano poi tanto diversi da noi ora; pieni di sogni che non possono realizzare e sempre alla ricerca del giusto compromesso per poter stare in società.
Elizabeth Jane Howard scrisse i Cazalet negli anni ’90, nel pieno della sua maturità stilistica.
Dopo una lunga vita trascorsa a scrivere romanzi -ai tempi sottovalutati e definiti “da signora”- e a cambiare compagni, la Howard si è fermata e ha messo su carta una delle più belle saghe familiari.
La sua voglia di raccontare la borghesia inglese nel periodo della Seconda Guerra Mondiale è, a mio parere, data in parte dalla sua infanzia di giovane donna borghese piena di limitazioni imposte dalla società e in parte dovuta al fascino che la Londra dei primi anni del ‘900 esercita sui lettori. Il contesto storico, che influisce moltissimo sulla narrazione e sugli eventi che la Howard ci propone, è importantissimo per comprendere meglio il comportamento e il modo di pensare dei personaggi.
Questo piccolo gioiello edito da Fazi Editore è stata una scoperta stupenda.
Ecco qualche brano che vi consiglio per la lettura del libro:
Things that old memory – Kerry Muzzey
Concertinfouro – The Chamber Orchestra of London
I’ll count the days – The Chamber Orchestra of London
Emancipation – The Chamber Orchestra of London
Nothing to forgive – The Chamber Orchestra of London
Potete trovare il libro qui:
Le fiamme di Pompei