Recensione “Il peso dei segreti” di Aki Shimazaki edito Feltrinelli Editore
Trama
Per tutta la vita Yukiko ha convissuto con un terribile segreto: la mattina del 9 agosto del 1945, prima che su Nagasaki fosse lanciata la bomba, ha ucciso il padre. In una lettera lasciata alla figlia dopo la morte confessa il crimine e rivela di avere un fratellastro. Ben presto si scoprirà che non è solo Yukiko a custodire segreti inconfessabili. I racconti personali si intrecciano con le vicende storiche: la seconda guerra mondiale in Giappone, i conflitti con la Corea, il terremoto del 1923. Le generazioni si susseguono ed emerge un ritratto lucido di una società, quella nipponica, piena di contraddizioni e legata alle sue tradizioni. Sullo sfondo, la natura, presenza costante e discreta, delicata ed elegante come la scrittura di Aki Shimazaki: il vento che accarezza una guancia, le nuvole in un cielo afoso d’estate, le lucciole che volano sopra un ruscello, il prato blu dei wasurenagusa, le camelie nel bosco a Nagasaki.
Recensione
Aki Shimazaki, nata a Gifu negli anni 50, si è trasferita in Canada dove insegna giapponese e scrive da molti anni.
Non si sa molto sulla sua vita privata, sappiamo però che alcuni dei suoi romanzi sono stati osannati dalla critica e hanno vinto numerosi premi.
Oggi parliamo de Il peso dei segreti, scritto nel 2016 e arrivato in Italia grazie a Feltrinelli Editore. Io l’ho acquistato un po’ in ritardo, circa 5 anni dopo, grazie alla promozione 2×1 che Feltrinelli ha offerto ai lettori lo scorso maggio.
In questo libro, che potremmo definire una breve saga familiare, tutto ruota intorno ai ricordi di alcune famiglie molto diverse tra loro. Iniziamo la storia con la morte del personaggio più importante, Yukiko.
Yukiko è una sopravvissuta alla bomba atomica, una donna coraggiosa con un passato molto difficile. Da lei – e dal suo diario – si snodano le storie delle famiglie che a lei sono intrecciate in modo indissolubile. Ogni personaggio deve la propria condizione alle scelte che Yukiko ha fatto da giovane.
Quattro famiglie legate da segreti pesanti da custodire. Macigni che trascinano da decine di anni, come un condannato che sconta la propria pena sapendo che la colpa non passerà mai.
Ci sono famiglie ricche pronte a tutto per non macchiare il proprio albero genealogico, anche a ripudiare il proprio figlio. Madri coreane che mentono per anni sulla propria origine per non subire l’odio viscerale che i giapponesi provano per questa etnia. Padri che tradiscono non solo la propria moglie ma anche i propri figli, mentendo su ciò che fanno e rischiando la vita degli altri pur di non confessare le proprie colpe. Ognuno ha un segreto, una colpa e un sogno. Non tutti riescono a liberarsi del proprio fardello, quasi nessuno riesce a realizzare il proprio sogno e tutti vivono accompagnati dalla loro fedele compagna, la colpa.
Ci mettemmo a piangere davanti alla radio ripetendo: La guerra è finita!
Eppure, ascoltando quella parole, non provavo sollievo né gioia ma rimpianto, perché non eravamo in grado di combattere fino alla morte. Era l’inizio della mia guerra personale. Avevo perso l’occasione di morire per l’omicidio che avevo commesso.
Il peso dei segreti è una storia dura, fredda e cinica.
Non c’è redenzione, ne perdono. C’è solo la speranza che quando tutto sarà confessato, ognuno di loro possa vivere il resto della propria vita in una condizione di pace interiore.
Grande componente della storia, che fa da sfondo e accompagna il lettore lungo tutta la narrazione, è lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki. Da qui partono tutti gli eventi, la tragica esplosione unisce e separa i personaggi cambiando per sempre le loro dinamiche familiari. C’è chi si perde, chi si ritrova e chi approfitta del dramma per diventare qualcun altro.
L’autrice da una grande prova di scrittura, descrivere lo scoppio delle bombe e le immediate conseguenze in modo così lucido senza però risultare nauseante o terrificante è sicuramente un pregio che pochi scrittori possono vantare.
Dopo qualche giorno, venni a sapere che una bomba potentissima era stata lanciata su Hiroshima.
Non era un ordigno incendiario, ma una cosa completamente diversa.
Era bastata una sola bomba a trasformare la città in un oceano in fiamme.
Scritto in modo asciutto, senza perdersi in inutili descrizioni, Il peso dei segreti è un libro che a mio parere deve esser eletto per avere una visione più ampia sulla letteratura giapponese. Non ci sono perdite di tempo, con la Shimazaki si va dritti al punto del problema con una determinazione e una lucidità senza precedenti. E’ chiaro da subito che queste famiglie sono compromesse e che cercano un modo per alleviare la propria coscienza. Pochi martiri e molti peccatori, così definirei i protagonisti di questa storia.
Non è sicuramente adatto a chi ama la scrittura ampollosa, ricca di descrizioni dettagliate.
Consiglio il libro a chiunque ami la letteratura orientale, è sicuramente un volume che non può mancare nelle vostre librerie.
Tempo di lettura del libro: 4 giorni
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