Recensione “La grotta di cristallo” di Mary Stewart edito Elliot Edizioni
Trama
Chi era Merlino? Il buon mago delle favole dall’occhio gentile e la barba lunga, oppure il chiaroveggente delle antiche leggende bretoni e gallesi, figlio del Diavolo, inquietante e calcolatore, o addirittura un bardo, un pazzo, un saltimbanco che scelse un’esistenza da reietto? Questa è la storia di una vita tra luci e ombre, nell’Inghilterra del V secolo dopo Cristo, il racconto di un bambino senza padre, sovrastato da poteri che non conosce, di una famiglia in cui regna l’intrigo, di una terra difficile da governare. La grotta di cristallo costituisce il primo capitolo di una trilogia best seller dedicata a Merlino, che inizia dal caos provocato dalla caduta dell’Impero di Roma e arriva all’ascesa al trono di Artù, narrata in modo magistrale da una scrittrice di culto che ha saputo fondere il romanzo storico e la narrativa fantasy con una esattezza di dettagli e un’eleganza di scrittura a cui tutti gli autori contemporanei guardano ancora con ammirazione.
Recensione
Mary Stewart, prima insegnante di inglese e poi autrice di numerosi libri di successo, scrisse la trilogia di Merlino alla fine degli anni ’70 raggiungendo l’apice della popolarità. La serie incentrata su Merlino si compone di tre romanzi, La grotta di cristallo – Le grotte nelle montagne – L’ultimo incantesimo, e due sequel Il principe e il pellegrino e Il giorno fatale.
In questo primo libro, La grotta di cristallo – The Crystal Cave in inglese, Merlino ormai anziano racconta in prima persona la sua vita da quando era solo un piccolo bimbo a quando diventa un giovane mago temuto da tutti.
Merlino cresce come un bambino bastardo e viene trattato da tutti come uno scarto, come il figlio del diavolo. Questa credenza deriva dalla scelta della madre di non rivelare mai a nessuno con chi sia stato concepito, scelta difficile che la porta ad essere trattata come una traditrice dal padre, il Re. Allevato dalla tutrice Moravik, Merlino cresce ignorato dalla corte, solo e convinto di non essere importante per nessuno fuorché per sua madre.
Questa condizione però non lo avvilisce e lo spinge invece fuori dalle mura del castello, alla ricerca di se stesso proprio dove nessuno della corte si spingerebbe mai. Nella sua testa a volte si palesano fatti ai quali non ha mai assistito, conosce cose che nessuno gli ha mai detto e ha memoria di ricordi non suoi. Questo succede in modo inaspettato, completamente fuori dal suo controllo.
E’ proprio questo dono che lo spinge un giorno a seguire un percorso impervio lungo una montagna, finendo davanti a una grotta che cambierà per sempre il corso della sua vita. Lì infatti, lontano dalla corte e dal suo passato, incontra Galapas.
Galapas non sarà solo il primo grande e sincero amico di Merlino, ma anche il suo maestro in vari ambiti: medicina, erbe e chiaroveggenza.
E’ proprio da questo incontro che il destino di Merlino prende una nuova strada, una strada che lo porta dal suo vero padre, Ambrogio e da suo zio Uther. Merlino, che da quando incontra il padre prende il nome di Merlino Ambrogio, con il dono della vista ereditato dalla madre e con tutte le nozioni imparate grazie a Galapas aiuta Ambrogio a conquistare il regno insieme al fratello che, alla morte di Ambrogio, diventa re.
La grotta di cristallo è un libro ricco di personaggi.
I tre principali, dai quali prende vita il mito di Re Artù ,sono i seguenti:
Merlino, protagonista della trilogia, è figlio di una principessa e di un futuro Re di fazione opposta a quella di suo nonno. Trattato come un bastardo diventerà, come è noto a tutti, un chiaroveggente, un mago, un druido dai poteri immensi.
Ambrogio, padre di Merlino e grande stratega. Si lascia guidare dalle visioni di Merlino – al quale dona il proprio nome, chiamandolo Merlino Ambrogio – e proprio grazie a queste conquista la Bretagna diventandone il legittimo Re. Muore poco dopo la conquista del regno e viene sepolto presso la Danza dei Giganti conosciuta come Stonehenge. Qui, prima della morte del padre, Merlino prevede tutto e decide di ricostruire il sito ergendo nuovamente le enormi pietre per seppellirlo con i primi raggi del solstizio d’inverno.
Uther fratello di Ambrogio, grande condottiero e soldato, diventa Re alla morte del fratello. Merlino non vuole il trono, non brama il regno di Bretagna perchè sa che è destinato a qualcosa di molto più grande. Qualcosa che riguarda in prima persona suo zio. Uther, grazie a un incantesimo, concepisce un figlio bastardo con Igraine, moglie del suo alleato Gorlois duca di Cornovaglia. Pentito e spaventato dalle ripercussioni per questo tradimento, Uther abbandona Igraine e suo figlio non ancora nato e torna al suo regno. Il figlio bastardo nasce proprio dove è stato concepito, in Cornovaglia, e viene affidato da Igraine a Merlino affinché questi lo cresca come un grande uomo. Il suo nome è Artù.
Confrontando il libro con il mito possiamo vedere come l’autrice sia stata eccezionalmente fedele alla storia “originale” sviluppando una trama consistente e coerente. Altra nota positiva è sicuramente la descrizione degli ambienti. La capacità dell’autrice di cogliere i punti più importanti da descrivere e renderli al lettore con una grande chiarezza è una delle cose che più ho apprezzato del libro. Sale del trono, foreste e caverne, ogni ambiente è sviluppato e descritto con la giusta quantità di particolari, scatenando l’immaginazione di chi legge e lasciando un vago senso di familiarità, come se noi fossimo stati davvero in Bretagna ai tempi di Artù.
Questa è forse una delle più autentiche storie di Merlino che siano state scritte in epoca moderna. Se Merlino e Artù sono realmente esistiti, la loro storia è verosimilmente questa.
Ovviamente questo è solo il primo volume della serie, ci serve dunque scoprire cosa ha scritto nel secondo e terzo volume per essere certi che non abbia dimenticato nulla, ma sono abbastanza sicura che saranno anche loro una conferma. Il primo libro si ferma alla nascita di Artù, nel secondo è probabile che assisteremo alla crescita del grande futuro re e con il terzo assisteremo alla fine del grande regno di Bretagna.
Non ci resta che scoprirlo leggendo gli altri volumi!
Libro super consigliato agli amanti del mito, della storia e del fantasy.
Nota all’editore: bisognerebbe rileggere il testo per correggere alcuni refusi, se non è già stato fatto.
Tempo di lettura del libro: 9 sere
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