Trama
A Long Seat Lake ogni cinque anni una ragazza scompare senza mai fare ritorno. Alan Pyrst è stato segnato da un evento indelebile: anche sua sorella Nathalie è sparita nell’anno 2000. Quindici anni dopo, Alan e i suoi amici si ritrovano coinvolti direttamente in questo enigma in seguito alla scoperta fortuita di un cadavere ignoto lungo il sentiero per la “Secret Beach”, la spiaggetta in cui il gruppo è solito incontrarsi. La terrificante vicenda li spinge a cercare di ottenere maggiori informazioni, scavando nel passato e nel presente della cittadina adagiata sulle rive del lago. Tuttavia, gli indizi raccolti sembrano condurli a uno strano simbolo. Un simbolo plasmato dalla morte stessa… ma il peggio dovrà ancora arrivare…
Recensione La stanza dei serpenti
La stanza dei serpenti, opera prima di Alberto Verzè, è stata una piacevolissima sorpresa.
Siamo a Long Seat Lake in una calda estate tipicamente americana trascorsa tra feste e studio, cene tra amici e amori giovanili. Alan Pyrst – il protagonista – è un ragazzo perbene, viene da una buona famiglia e vanta una preparazione molto vasta in più ambiti. I suoi genitori lo hanno allevato con molti valori e lui ama la sua famiglia, nonostante il passato ne abbia messo a dura prova l’unione.
Quando Alan era solo un bambino la sua amata sorella è svanita nel nulla.
Tutti sospettano abbia deciso di allontanarsi volontariamente da casa, di scappare lontano, ma lui sente che non è così. Secondo Ally, così lo chiamano tutti, sua sorella Nathalie è stata rapita.
Long Seat Lake è famosa per essere una cittadina dagli oscuri segreti, ogni pochi anni una ragazza scompare nel nulla senza più fare ritorno…perchè non sospettare che anche Nathalie sia finita tra le mani di qualche pazzo o maniaco?
Alan non si da pace, c’è una voce nella sua testa che continua a ripetergli che dovrebbe andare in fondo a questa storia e i suoi sogni lo tormentano proponendogli immagini della sorella morta che tenta disperatamente di chiedergli aiuto.
In occasione dell’ennesima scomparsa di una ragazza della zona, Alan e i suoi amici decidono di iniziare a indagare e fare quello che la polizia locale non ha mai fatto, cercare indizi sulle ragazze scomparse proprio nella comunità in cui vivevano e dove si sentivano più al sicuro, a Long Seat Lake.
Inoltrandosi in un mondo insidioso Alan scopre presto a sue spese che chi lo circonda gioca con i suoi ricordi da molto tempo e che la sua fiducia incondizionata è stata tradita in molteplici modi. Insieme ai suoi amici dovrà affrontare una sfida particolarmente difficile: scegliere tra la giustizia e le persone che ama.
La stanza dei serpenti ha le caratteristiche tipiche del thriller psicologico.
E’ un libro ben strutturato e la lettura è molto scorrevole.
La tensione narrativa è presente e ben utilizzata, le carte non vengono subito svelate e – attraverso il protagonista – riusciamo ad addentrarci poco per volta in quello che è il mistero che avvolge e affligge la cittadina da molti anni.
Il libro inizia in modo soft, raccontandoci l’estate di un gruppo di adolescenti che hanno solo voglia di divertirsi e godersi le giornate in spiaggia, per poi portarci nel nodo della storia poco per volta senza però perdersi in eventi superficiali. Un buon modo di tenere il lettore incollato alla pagina.
Buono anche il lato umano del libro, il legame tra il protagonista e i suoi amici è genuino e risulta un ottimo espediente per alleggerire alcuni momenti della storia e creare un filo che porterà dritti alla verità sul grande mistero che avvolge la cittadina.
Una prova più che positiva per l’esordio letterario di Verzè. Il voto è 4.5/5, essendo un esordio non mi sento di dare il massimo perché sicuramente ci stupirà anche con altro ma merita di avvicinarsi al 5 tondo perché è stato fatto davvero un ottimo lavoro.
Consigliato a chi ama i thriller.
Tempo di lettura del libro: 4 giorni
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