Recensione “La strada per Virgin River” di Robyn Carr edito Harper Collins
Trama
Cercasi ostetrica / infermiera professionista a Virgin River, popolazione seicento abitanti. Il tuo lavoro ideale sullo sfondo delle imponenti foreste di sequoie e dei fiumi cristallini del Nord California. Cottage incluso senza spese di affitto. Melinda Monroe, da poco rimasta vedova, capisce subito che il remoto paesino di montagna di Virgin River è il luogo perfetto per sfuggire al dolore e per gettarsi con nuovo slancio nel lavoro che ama.
Le sue speranze, però, tramontano entro un’ora dall’arrivo: il cottage è poco più di una baracca, le strade sono impraticabili e il medico locale non vuole avere niente a che fare con lei. Capendo di aver fatto un grosso errore, Mel decide di lasciare la città l’indomani stesso.
Recensione
Robyn Carr è una famosa autrice con all’attivo moltissimi titoli. Inizia a scrivere negli anni 70 ma le servono più di 20 anni per arrivare in cima alla classifica dei migliori autori. Quando invia il primo manoscritto, un editore poco lungimirante la invita a cambiare lavoro e dedicarsi a qualcosa che sapesse fare meglio. Lei persevera e raggiunge il successo con la serie Virgin River. Harper Collins, con la collana Harmony, propone in questo periodo una ristampa della serie con volumi che racchiudono due storie ognuno. Se volete leggere tutta la serie trovate i titoli qui.
La protagonista di questo primo libro è Melinda, una donna in fuga dal passato. Melinda ha lasciato l’ospedale dove lavorava come ostetrica e la sua vita agiata per andare a vivere un’avventura, una nuova vita in montagna lontana da tutto ciò che le ricorda il passato. Meno di un anno prima del suo trasferimento a Virgin River il marito di Melinda, Mark, si trova casualmente in un market proprio durante una sparatoria e muore a causa di colpi di arma da fuoco che lo colpiscono dritti al petto. Melinda perde completamente la ragione, soffoca nella sua vita e cerca un modo per dimenticare. Accetta così un lavoro come infermiera professionale e ostetrica in uno sperduto paesino in montagna nella speranza che i suoi pensieri non riescano a raggiungerla.
Il contratto lavorativo è piuttosto chiaro, aiutare l’unico medico del posto – ormai anziano e acciaccato – in cambio di uno stipendio misero e un alloggio in un meraviglioso cottage. Nemmeno la prospettiva di non guadagnare più cifre stellari come prima la frena dal cambiamento, Melinda vende tutto ciò che ha e si trasferisce con pochi bagagli in quello che sarà il suo nuovo futuro.
Al suo arrivo però niente è come le era stato promesso e le difficoltà non tardano ad arrivare.
Il cottage che le era stato proposto come rustico ma confortevole si rivela una catapecchia e il dottore col quale dovrebbe lavorare rifiuta il suo aiuto. Perché restare allora? La sua è stata certamente la scelta sbagliata. Non resta che mangiare un boccone nell’unico pub-ristorante della città e poi tornare indietro alla sua vecchia vita.
Ma proprio quando entra nel ristorante di Jack il suo destino inizia a cambiare. Il proprietario la fa sentire a casa, come se avesse sempre vissuto lì. La accoglie, la aiuta sistemandole casa e anche sistemando quello che è rotto in lei.
Jack è ciò che le serviva per ricominciare a vivere, senza dimenticare ciò che è stato di bello del suo passato, ma iniziando una vita nuova e diversa, migliore.
Entrambi hanno un passato difficile. Lui è un ex soldato di successo che ha abbandonato l’esercito e ora gestisce un locale con un commilitone anch’esso congedato con onore. Lei è una donna intelligente e bella che però non riesce a vivere perché inseguita da un passato funesto. Insieme possono trovare la strada di casa, la strada da percorrere per vivere meglio, la strada per Virgin River.
Quello che salta subito all’occhio è l’impostazione del libro, ha una classica trama da romanzo sentimentale che fa sentire il lettore accolto e sicuro. Non ci sono grandi sconvolgimenti ma piccoli cambiamenti in tutti i personaggi che portano a una conclusione si ovvia ma mai banale. Jack è il classico uomo perfetto, bello intelligente paziente e disponibile. Melinda è una donna forte che ha bisogno di lasciarsi andare e non avere più il controllo di tutto.
I loro caratteri e la loro storia vengono analizzati bene e nel dettaglio senza però annoiare e questo è un grandissimo punto a favore dell’autrice. I momenti difficili sono intensi e ben raccontati ma non diventano mai prolissi.
Possiamo sicuramente affermare che Robyn Carr sa cosa vuole raccontare e sa bene come scriverlo.
Non ho trovato punti negativi nel libro, se non che è finito troppo presto! Fortuna vuole che ci siano altri libri della serie ad aspettarmi.
Super consigliato a tutti gli amanti dei romanzi distensivi, romantici ma non sdolcinati.
Tempo di lettura del libro: un freddo sabato pomeriggio davanti al camino
Lo avete letto? Contate di farlo presto? Scrivete nei commenti che cosa ne pensate!
Cosa ho ascoltato durante la lettura:
Potete trovare il libro qui:
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