Recensione “Le giostra delle memorie” di Eva Sanmartino
Trama:
Guido Durini è un giornalista dalla vita alquanto incasinata. Viene inviato in Toscana per intervistare il conte Nelson Manfredini, noto produttore di vini, amante della caccia e collezionista d’arte. Ma durante il viaggio ha un terribile incidente d’auto, durante il quale … qualcosa avviene.
Dopo settimane di coma, il Guido che torna alla vita non è più lo stesso uomo, e sarà costretto ad iniziare un altro viaggio, che lo porterà attraverso la Toscana, a contatto con personaggi folkloristici o inquietanti.
Si troverà coinvolto in un omicidio, rischierà egli stesso la vita, ma, alla fi ne, raggiungerà il suo obiettivo, o meglio, l’obiettivo di chi l’ha accompagnato nel viaggio: trovare il Mostro di Firenze.
“La giostra delle memorie” è un thriller psicologico scritto a quattro mani dalla psicoterapeuta Maria Saccà e da suo marito Mario Gallorini. Il protagonista è il giornalista Guido Durini un uomo che ama molto il suo lavoro, sempre alla ricerca della verità e conosciuto da tutti per il suo scetticismo.
Ad un certo punto però la sua vita cambia: Guido rimane vittima di un incidente e dopo un periodo di coma si risveglia posseduto dallo spirito di una ragazza, Nada brutalmente uccisa insieme al suo fidanzato dal mostro di Firenze e che adesso invoca giustizia.
Con questo romanzo vengono riportati alla luce tristi avvenimenti che hanno sconvolto la Toscana tra il 1968 e il 1985. Senza dubbio quella del mostro di Firenze è stata la vicenda di cronaca nera più famosa e dibattuta d’Italia: psicosi, delitti maniacali, vojeurismo, hanno fatto da contorno a tutta la vicenda che ancora oggi è avvolta nel mistero. Elementi che si ritrovano nel libro e che fanno letteralmente innamorare il lettore insieme alla vicenda dei personaggi. Ho trovato questo libro molto interessante, scritto in modo semplice con descrizioni che non ne hanno appesantito la lettura.
Le descrizioni a mio avviso forniscono informazioni sulla Toscana sia per quanto riguarda gli aspetti storici che i cibi. Alcune vicende si svolgono a Civitella ricordata per la fucilazione a cui i nazisti sottoposero quasi tutta la popolazione davanti la chiesa, altre nelle colline del Chianti con riferimenti ai sapori e agli odori del luogo. Il romanzo vuole anche invitarci a credere nel nostro istinto, come Guido che seppur deriso da tutti, continua imperterrito a lottare per le proprie convinzioni diventando un eroe difficile da dimenticare anche a lettura ultimata.
Considerazioni:
Ho letto questo libro in pochissimo tempo scorrendo le pagine con la stessa curiosità, dalla prima all’ultima. Amo molto i romanzi ambientati in paesi da cui si possono conoscere piccole tradizioni, culture e abitudini che altrimenti resterebbero sconosciute. Messe tutte insieme creano un qualcosa di incredibile come questo romanzo scritto a quattro mani
Potete trovare il libro qui:
Le fiamme di Pompei
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