Recensione Longanesi “L’ultima riga delle favole” di Massimo Gramellini
Trama:
Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell’amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall’infanzia. Quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l’anima gemella. E in che modo la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni.
Recensione:
“L’amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. L’azione che rivelerà il tuo intento vale più delle parole che dei gesti fanno esempio”. L’ultima riga delle favole, pubblicato nel 2010, è un romanzo che parla di un viaggio tutto interiore: Tomàs è un ragazzo facile all’innamoramento, che ha però paura di impegnarsi, di restare deluso.
Per questo motivo, ogni qualvolta ha l’occasione di fare il primo passo con una ragazza di cui si è invaghito, arriva la sua provvidenziale allergia a fornirgli una buona scusa per tirarsi indietro e a ricordargli le sue motivazioni.
Tutto cambia il giorno in cui un balordo, deluso dalla sua misera elemosina, lo spinge giù dalla scogliera e Tomàs rischia di annegare. Si risveglierà alle “Terme dell’anima”, dove incontrerà spiriti ed essere fantasiosi che lo guideranno verso gli ideali e i sogni che la società cinica di oggi, spesso, ci spinge ad abbandonare. Tomàs, che potrebbe essere uno qualunque fra noi, riscoprirà il significato della vita, degli affetti, dell’amore, della speranza.
Si tratta di un’opera sincera e con pochi artifici, utile a giovani e adulti per imparare i sentimenti e riscoprirli. Abbiamo letto questo libro anni fa e ci è rimasto impresso nella memoria e nel cuore.
Forse un po’ ridondante nel finale, L’ultima riga delle favole è profondo e piacevole da leggere.
Consigliato a tutti.
Copertina: 4/5
Storia: 4/5
Narrazione: 5/5
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