Recensione per Edizioni Alterative “Mi innamoravo di tutto” di Stefano Zorba

Tempo stimato di lettura: 2 minuti

Recensione per Edizioni Alterative “Mi innamoravo di tutto” di Stefano Zorba

Trama:

Un sotterraneo anonimo. Un pavimento in calcestruzzo, polvere, pilastri nudi e vecchi. E sangue.
Un imprecisato servizio segreto italiano ha un prigioniero, un dissidente che si chiama Coda di Lupo. E vuole farlo parlare, con ogni mezzo necessario.
E Coda di Lupo parla, si racconta, scandendo la sua vita sulle note dell’omonima canzone di Fabrizio De André, dall’infanzia e il G8 di Genova fino agli ultimi, disperati anni di resistenza in Val Susa.
Un romanzo che parla di lotta, di resistenza, di Stato, di sofferenza, di morte. E della gioia di lottare, nonostante tutti i sacrifici che questo comporta.

Recensione Mi innamoravo di tutto


Recensione:

“Mi innamoravo di tutto – Storia di un dissidente” è un libro che, se non mi fosse stato proposto, difficilmente sarei andata a cercare tra gli scaffali di una libreria. Non sono molto portata per le tematiche politiche, e forse non sono nemmeno molto preparata.

Quindi giudicherò il libro come se fosse un normale romanzo storico, senza digressioni sulla politica.

Attraverso una narrazione che oscilla tra passato e presente, Coda di Lupo ci porta a conoscere la sua adolescenza e il suo attuale stato di dissidente spiegandoci quali eventi importanti lo hanno spinto a diventare un ribelle. Partendo dalla sua infanzia riviviamo la storia dell’Italia fino al G8 e poi ancora oltre, per arrivare infine al NoTav. Coda di Lupo non nasce dissidente, lo diventa col tempo grazie ai conflitti politici italiani che hanno segnato la sua adolescenza.

Il protagonista è molto forte e il suo carattere non ammette compromessi; questo però rischia a volte di ottenere una risposta dal lettore che probabilmente non è quella sperata.

Coda di Lupo a volte rischia di irritare, come tutti i dissidenti fermamente convinti di essere dalla parte della ragione al punto da non voler più ascoltare versioni diverse dalla loro.

Ecco, a volte il protagonista mi ha irritata.

Lo scopo del giovane è nobile, battersi per la verità e la giustizia non è da tutti e rende onore a chi le persegue senza paura. Si rischia però a volte di infastidire chi, pur comprendendo e sostenendo le stesse idee, vorrebbe un confronto più aperto. Coda di Lupo non si apre al confronto, lui va avanti a muso duro senza mezze misure.

Tra interrogatori e torture troviamo parecchie pagine fitte di eventi politici difficilmente comprensibili a chi non è completamente dentro al discorso.

La narrazione è scorrevole, il linguaggio molto asciutto. Gli eventi sono facilmente riconducibili alla realtà, anche se ovviamente sono stati romanzati.

Il libro in sé è ben fatto, mi sento di consigliarlo a chi se ne intende almeno un pò di politica.

C’è bisogno di una buona preparazione per poterlo comprendere completamente.

E’ stata tutto sommato una buona lettura, anche se ho fatto fatica a seguire le vicende politiche.

Non mi ha invece disturbata la parte degli interrogatori e delle torture.

Potete trovare il libro qui:

Le fiamme di Pompei


Voto: VotazioneVotazioneVotazioneVotazioneVotazione
Recensione di: Laura Cammareri
Scheda libro

Titolo: Mi innamoravo di tutto
Autore: Stefano Zorba
Data pubblicazione*: 17/02/2016
Editore: Edizioni Alternative
Lingua: Italiano
Genere: Narrativa
ISBN: B01BQFPWKU
Autore recensione: Laura Cammareri
Valutazione recensione: 3
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