Recensione PubMe “Tentazioni proibite – parte due” di Cristoforo De Vivo
Trama:
ATTENZIONE: questo libro contiene contenuti adatti a un pubblico adulto.
“All’inizio era stato tutto un gioco di tentazioni proibite…” Due persone. Un’attrazione fatale. Un divertimento maledettamente desiderato. “E se non fosse solo uno stupido gioco di sensualità? E se fosse tutto… solo… amore?” Tornano i protagonisti Ella e Brando e la loro intrigante storia
Recensione:
E vissero felici e contenti?
Tentazioni, giochi di seduzione, sguardi languidi e mani roventi che lasciano scie di passione su corpi caldi…
Un gioco, uno stupido gioco. O un gioco sensuale? Un gioco a due che voleva coinvolgere ogni parte del corpo, esclusi i cuori.
Il gioco è bello quando dura poco, si sa.
E ancor più bello quando dura tanto ed entrano in gioco i sentimenti.
Sentimenti sopiti che aggiungono quel pizzico di sale in più ma che possono divenire un pericolo, se messi a contatto con una realtà gretta e bugiarda…
Un uomo e una donna, un amore nato per caso e un rapporto che sembra finalmente senza ostacoli.
Ho detto sembra, giusto?
In effetti un particolare decide di stonare all’interno di questo quadro felice, storpiando un’immagine nitida e facendola divenire un dipinto che perde la propria bellezza sotto una pioggia acida che ne deturpa la meraviglia.
In questo caso la difficoltà è rappresentata dalla famiglia di lui. Dal padre, per la precisione.
Una famiglia d’alto lignaggio non potrà mai “cedere” l’adorato figlio a quella che credono una meretrice, una donna dai facili costumi che sbarca il lunario grazie alla generosità di Madre Natura.
Un ritratto davvero poco felice della protagonista di questa storia, un ritratto che appare veritiero al primo impatto ma che in realtà nasconde parecchie sfaccettature.
Ma, si sa, è più facile giudicare, che comprendere…
Arrendersi? Gettare l’amore in pasto ai caimani dell’alta società? Magari viverlo clandestinamente, in fasulli motel che costeggiano le tangenziali, tra coperte madide di sudore mercenario e chissà che altro…
No, questa storia merita rispetto e va difesa con le unghie e con i denti. E con il cuore.
E, forse, un cuore divenuto di pietra comincerà a sgretolarsi, al primo raggio di sole…
Cristoforo De Vivo torna prepotentemente con una storia che ci aveva deliziato e che aveva lasciato quel qualcosa in sospeso in attesa di un eventuale sequel.
Ed eccolo qui, il prosieguo che molti attendevano.
Di solito i seguiti sono più scialbi rispetto alle loro storie originali, promettono molto e mantengono poco.
In questo caso, fortunatamente, avviene il contrario.
Per chiudere un capitolo e iniziarne uno nuovo. E meraviglioso.
Le fiamme di Pompei
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