Recensione “Ti ucciderò” di Mickey Spillane edito Fanucci Editore
Trama
Ti ucciderò: Quando Jack Williams viene trovato ucciso a colpi d’arma da fuoco, il detective Pat Chambers chiama il suo conoscente e amico più intimo di Jack, l’investigatore privato Mike Hammer. Ai tempi in cui avevano combattuto insieme, Jack era stato colpito da una baionetta giapponese per salvare Hammer, perdendo il braccio. Hammer giura di identificare l’assassino prima della polizia per compiere la sua vendetta personale. Il punto di partenza è l’elenco degli ospiti a una festa a casa di Jack la notte in cui è morto: la fidanzata di Jack, ex tossicodipendente, una bellissima psichiatra, due sorelle gemelle, uno studente universitario e un mafioso. Ma mentre li rintraccia, così fa anche l’assassino, e in poco tempo non sarà solo Jack a essere trovato morto. Ad attenderli, infatti, un’automatica calibro 45 munita di silenziatore. E anche Hammer è saldamente nel suo mirino…
Recensione
Mickey Spillane, famoso fumettista e sceneggiatore americano, ha conquistato il pubblico con una serie di gialli incentrati sulla vita e le indagini dell’investigatore privato Mike Hammer.
Il suo stile hard-boiled – ovvero un racconto giallo in cui predominano violenza, sesso e una descrizione realistica del crimine – e la sua scrittura cruda e netta lo hanno reso famoso in tutto il mondo portando l’investigatore Hammer nelle case di moltissimi lettori. Hammer è stato protagonista di molte serie tv e adattamenti cinematografici. Inoltre, gli è stato dedicata un fumetto e un programma radiofonico.
Ma entriamo nel vivo della storia di “Ti ucciderò”.
Jack, il migliore amico di Hammer, viene brutalmente assassinato nella sua casa durante la notte. Il “lavoretto” è chiaramente frutto di un sadico. Qualcuno ha sparato alla vittima da molto vicino con una calibro .45 e ha lasciato che, agonizzante, si trascinasse per la stanza in cerca di un riparo e della sua fidata pistola, osservandolo morire dissanguato. Jack era privo di un braccio per un incidente accaduto in guerra e ripararsi dal suo aguzzino deve essere stato un vero incubo, è questo che pensa Hammer non appena arriva sulla scena del crimine e vede il corpo senza vita del suo amico.
In casa non c’era nessuno. Jack è stato trovato morto dalla sua compagna la mattina seguente e la polizia è stata chiamata immediatamente. Non ci sono tracce del malvivente, la compagna della vittima non ha manomesso le prove…ma allora perché Hammer ha così tanti dubbi su come si sia svolto l’omicidio? Subito le cose non tornano, il naso di un investigatore privato di successo non mente mai e Mike sa benissimo che nulla è ciò che sembra. La sera prima dell’omicidio in casa di Jack si era svolta una festa durata fino a notte fonda con alcuni vecchi amici. Tutti sono andati via dopo la mezzanotte e il corpo mostra già i segni delle ore che sono trascorse dal momento della morte a quando è stato rinvenuto.
Chi ha potuto introdursi in casa della vittima e passare inosservato nel silenzio della notte?
La prima cosa da fare per Hammer è indagare su tutti gli invitati alla festa, anche su chi non dovrebbe nemmeno destare sospetti come l’amata compagna di Jack. Ma Mike sa bene che tutti possono essere colpevoli, anche chi sembra così incredibilmente addolorato.
Indagare su un omicidio non è semplice, soprattutto quando sei un investigatore privato e la polizia ti sta con il fiato sul collo per impedirti di agire come meglio credi. Per questo Hammer, brutale negli interrogatori e sensibile quando si parla di donne, ha difficoltà ad agire in libertà con i poliziotti che lo pedinano per arrivare al colpevole sfruttando il suo lavoro.
Mike sa che se troverà per primo il colpevole, questo non avrò scampo. Lo ucciderà. La polizia però non può lasciare che l’indagine diventi una giustizia privata e fa di tutto per anticipare le sue mosse, per trovare l’assassino prima di Hammer.
Giallo hard-boiled dalle tinte particolarmente forti, con un linguaggio duro classico degli anni ’40, Ti ucciderò ha una trama semplice ma al contempo forte. Il protagonista ha una grande sete di vendetta che va oltre l’omicidio del suo amico, Hammer cova un forte risentimento verso la vita stessa e questo pregiudica i suoi rapporti con chi gli sta vicino. Quello che però manca in questa storia è una ambientazione chiara. L’autore, forse concentrato maggiormente a dare forma e voce a questo nuovo personaggio così forte, manca un po’ nello sviluppo delle ambientazioni. Capiamo dove si trovano, ma non ne abbiamo mai un’idea chiara. Sono comunque molto curiosa di capire se, nei volumi successivi, le piccole mancanze troveranno una loro forma arricchendo così un libro già di per sé molto buono.
Lo suggerisco sicuramente a chi ama i gialli con protagonisti rudi e rancorosi.
Un grande grazie a Fanucci per la copia cartacea.
Tempo di lettura del libro: divorato in 7 giorni
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